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Martina: "Sarebbe un onore guidare ministero alimentazione"

31 gennaio 2018 | 16.19
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"Certo sarebbe un onore". Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina risponde, in un'intervista all'Adnkronos, qualora fosse disponibile a guidare un ministero dell'Alimentazione. "E' la proposta che come Partito democratico facciamo per il futuro, partendo dall’esperienza di questi anni - precisa - è una scommessa culturale prima ancora che economica. Un riferimento unico per tutto il sistema alimentare dagli agricoltori ai consumatori è necessario per dare ancora più forza alle politiche del cibo". "Ma credo che la cosa più importante - aggiunge - sia davvero dare vita a questa novità, indipendentemente da chi poi sarà chiamato a guidarla".

Inoltre, nel tirare un bilancio del suo dicastero, Martina ricorda tra gli obiettivi raggiunti il taglio delle tasse in agricoltura. "Un risultato da mantenere è anche la cancellazione di Imu, Irap e Irpef agricole, che sono uno strumento concreto di tutela del reddito degli agricoltori". Positivo anche l'incremento delle aziende guidate da giovani. "L’aumento del numero di giovani imprenditori agricoli è il segnale più forte. Siamo passati da 55mila a 70mila imprese condotte da under 40. Il futuro del nostro Paese è nel loro impegno e nelle loro idee".

E non solo, ci sono altri importanti risultati segnalati dal ministro. "La legge contro il caporalato per la tutela dei diritti dei lavoratori. Poi direi la svolta sull’etichettatura con l’origine obbligatoria della materia prima per latte, formaggi, pasta, riso e derivati del pomodoro.

Martina guarda anche alle questioni che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, dovrà affrontare con lo sguardo rivolto all'Europa. "Bisogna lavorare ancora sull’organizzazione dei produttori e dare un contributo forte alla scrittura della nuova Politica agricola europea post 2020". "Trasparenza e lotta alla burocrazia sono due pilastri irrinunciabili - sostiene - Trasparenza delle informazioni in etichetta, trasparenza nei negoziati con il resto del mondo puntando ad avere regole giuste in mercati aperti. Solo così si rilancia il progetto Europeo".

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