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Padoan: "L'Italia ha uno dei sistemi fiscali più sostenibili fra le economie avanzate"

10 aprile 2014 | 21.35
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Padoan:

"Sono molto contento di poter dire che l'Italia è uno dei sistemi fiscali più sostenibili tra le economie avanzate". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan in una intervista registrata a Washington per l'emittente Cnbc in occasione degli stream meetings del Fmi. "In Europa -ha proseguito il ministro- il consolidamento fiscale è quasi terminato e sta dando benefici in termini non solo di spread, ma di bassi tassi di interesse e questo per alcuni Paesi è molto importante".

A una domanda sulle prossime nomine ai vertici di Finmeccanica, Enel ed Eni, secondo l'emittente in arrivo già lunedi'."Devono essere persone competenti e, in alcuni casi, nuove e per competenti -ha sottolineato Padoan- intendo persone che hanno saputo gestire in precedenza responsabilità che hanno esperienza professionale e hanno avuto successo".

Quanto alla durata di questo esecutivo, Padoan dice che "il governo vuole stare in carica fino a quando la legge lo permette e quindi quattro anni". Alla domanda sui motivi per cui il governo Renzi dovrebbe riuscire a riformare il Paese, dopo anni in cui tanti hanno provato senza successo, "perchè ha saputo trovare un accordo -ha risposto- in Parlamento per riforme istituzionali di ampia portata, un accordo che deve essere confermato in Parlamento".

Dal 2014 al 2015 la crescita italiana registrerà un incremento del 50%, evidenzia Padoan, a proposito delle previsioni ancora molto contenute per l'Italia: il Def parte dalla previsione di una crescita dello 0,8% per quest'anno e punta a un incremento fino all'1,3% l'anno prossimo e "ciò significa che ci sarà un aumento della crescita del 50%". L'Italia sta attraversando una stagione, "nel breve periodo", di tagli ma "in due o tre anni avremo risultati visibili", ha assicurato.

La chiave del rilancio del Paese - insiste - saranno le riforme strutturali, "radicali e di ampia portata", non solo annunciate, ma finalmente messe in atto. A partire dal mercato del lavoro che, a suo avviso, ha bisogno di essere semplificato per facilitare un'occupazione durevole soprattutto dei giovani procedendo con "contratti più semplici - ha spiegato - e facendo in modo di legare i salari alla produttività"."L'Italia - ha proseguito - come altri Paesi avanzati ha attraversato periodi in cui le corporazioni e interessi particolari sono riusciti a bloccare il cambiamento: non è un caso che le riforme istituzionali siano tra i punti centrali del programma di governo". Riforme profonde come quella del Senato e dello snellimento dei diversi livelli di governo "renderà il modo di governare più semplice e meno costoso", una premessa, a suo avviso necessaria, per "ricostruire la fiducia degli italiani e degli investitori".

"Draghi è un grande italiano alla guida di un'istituzione che sta facendo un gran servizio all'Europa" conclude Padoan. Alla domanda se l'Eurotower debba adottare una posizione più aggressiva di politica monetaria, ha risposto: "I ministri delle Finanze non commentano le azioni di un governatore". "L'Europa -ha ricordato ancora Padoan- ha due problemi, quello della frammentazione del credito e del sistema bancario e anche se la politica monetaria è molto accomodante questa influisce con diverse velocità e intensità"."Il problema -ha concluso- non sono le politiche monetarie in se stesse, piuttosto il sistema bancario che non abbiamo ancora finito di risanare" a livello europeo, un capitolo che a detta del ministro "è essenziale" e va completato.

In un altro passaggio dell'intervista Padoan ha quindi ridimensionato il problema dell'austerity, accusata da molti di aver compresso la crescita soprattutto nei Paesi della periferia dell'Eurozona: "L'Europa -ha ribadito- ha affrontato un consolidamento assolutamente necessario, che ha avuto successo e questo successo ora non va sprecato". "L'aggiustamento nella periferia -ha quindi riconosciuto- è stato doloroso, ma sta iniziando a dare frutti".E ora, a suo avviso bisogna guardare alla crescita e soprattutto al superamento della stretta creditizia. "Quello che resta da fare è crescere e la crescita -ha affermato- è un problema strutturale di lungo termine che rende necessarie misure strutturali che devono essere attuate e che daranno meglio i loro frutti in un contesto macroeconomico favorevole".

"Una Europa con una elevata disoccupazione prolungata nel tempo rischia di non sopravvivere a lungo". "L'Europa - ha auspicato il ministro - deve essere molto seria sul fronte delle riforme strutturali, ma anche sul contesto macroeconomico in cui queste vengono attuate". "Per ottenere risultati velocemente - ribadisce Padoan - servono grandi sforzi nell'attuarle, ma anche il supporto del ciclo economico". "Se le riforme arrivano senza il supporto del ciclo economico - ha concluso - non si vedranno subito i risultati perché il contesto macroeconomico non è positivo".

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