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Ue investe 4 mln per scoprire 'miniere d'oro' su asteroidi

22 gennaio 2019 | 12.27
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(Foto Ufficio Stampa Politecnico Milano)
(Foto Ufficio Stampa Politecnico Milano)

Non solo la Terra ma anche lo Spazio sta diventando sempre più affollato. Ed il rischio di collisioni fra asteroidi ed il nostro Pianeta -oltre che scontri tra satelliti, rocce spaziali e comete - può aprire situazioni potenzialmente catastrofiche. Ma non solo. Gli asteroidi sono anche 'miniere d'oro' perchè corpi celesti ricchissimi di minerali preziosi all'economia terrestre. Così, sia per fronteggiare i rischi che per ricavare nuove materie per la vita sulla Terra, un team di ricercatori europei ha appena annunciato l'avvio del nuovo progetto di ricerca Stardust Reloaded (Stardust-R).

Lo studio, che durerà diversi anni, ha ottenuto un finanziamento di 4 milioni di euro dal programma europeo Horizon2020 - Marie Sklodowska-Curie Actions Initial Training Networks e nel team è al lavoro anche un gruppo di ricercatori italiani del Politecnico di Milano. In generale lo studio punta ad analizzare metodi innovativi per individuare e eventualmente deviare gli asteroidi in rotta di collisione con la Terra. Ma la ricerca vuole aprire anche nuovi orizzonti di conoscenze su forma, peso, composizione e dinamica di questi corpi celesti. Stardust-R indagherà infatti anche sull'uso delle risorse minerali di cui sono ricchi gli asteroidi che, una volta individuati e raggiunti, potranno essere quindi utilizzati come miniere di metalli rari (Asteroid mining).

Nell'ambito del progetto europeo Stardust- R, la parte di studi del Politecnico di Milano, coordinato da Francesco Topputo del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali, analizzerà in particolare l'applicazione di tecniche di navigazione autonoma e controllo orbitale di nanosatelliti (CubeSats) per missioni verso asteroidi o comete per studiarne forma e caratteristiche o prelevare campioni da riportare sulla Terra.

"L’obiettivo -spiega il PoliMI- è contenere la proliferazione di sonde interplanetarie verso questi corpi celesti sviluppando algoritmi in grado di guidare i satelliti in maniera autonoma, ottenendo un considerevole risparmio di tempo e risorse economiche. Coordinato dalla University of Stratchclyde in Scozia, Stardust-R, oltre al Politecnico di Milano, comprende 20 partner tra cui l’Agenzia Spaziale Europea e le Agenzie nazionali di Francia (Cnes) e Germania (Dlr). Il progetto di ricerca, inoltre, permetterà di finanziare 15 borse di dottorato per altrettanti giovani ricercatori ed uno di questi, sottolinea il PoliMi, sarà reclutato al Dipartimento guidato da Topputo.

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