Salvo passi indietro dovuti alla volatilità dei mercati, potrebbe essere l'anno delle quotazioni per Poste e Ferrovie dello Stato
Tra successi e qualche ritiro dell'ultima ora, il 2014 è stato decisamente l'anno delle matricole per la Borsa italiana che chiude i dodici mesi con 26 nuove quotazioni, di cui cinque sull'Mta (erano state due nel 2013) e 21 sull'Aim Italia (quindici un anno fa). Sul segmento delle pmi in particolare stravince il settore delle rinnovabili. Il biennio 2015-2016, salvo passi indietro dovuti alla volatilità dei mercati, potrebbe essere l'anno delle grandi ipo, da Poste a Sace, da Ferrovie dello Stato a Eataly.
Dopo una certa vivacità nei primi sette mesi del 2014, quando hanno fatto il loro ingresso a Piazza Affari le azioni di Anima (16 aprile), Cerved (24 giugno), Fineco (2 luglio) e Fincantieri (3 luglio), il secondo semestre - dopo la doccia fredda di Rottapharm e Sisal che hanno ritirato la quotazione in pochi giorni - si è distinto per un certo affievolirsi dell'euforia. In un primo momento a frenare gli investitori erano stati gli oltre 10 miliardi di euro richiesti dalle ricapitalizzazioni delle banche italiane, ree di aver sovraccaricato il mercato, poi ci hanno pensato le condizioni di volatilità e instabilità dei listini a costringere a un brusco dietrofront Fedrigoni, ItaliaOnline e Intercos.
Ciò non toglie che il bilancio dell'ipo di Rai Way, sbarcata in Borsa il 19 novembre, sia positivo: collocato a un prezzo di 2,95 euro per azioni, il titolo chiude l'anno sopra i 3,10 euro, dopo aver guadagnato poco più del 6% dal giorno del debutto. Nel frattempo, molte società decise a quotarsi alla fine del 2014 hanno deciso di aspettare un nuovo trend rialzista. Tra queste c'è Ovs, la catena di abbigliamento del gruppo Coin, che arriverà a Piazza Affari nel 2015. Anche Favini, l'indomani di Fedrigoni, ha deciso di "rinviare" - non ritirare - l'operazione di collocamento.
(Adnkronos) - Accelerare la privatizzazione delle Fs con l’obiettivo di predisporre tutte le misure necessarie all’apertura del capitale della società e alla sua quotazione sembra essere l'imperativo del governo Renzi. "L'approdo delle Ferrovie sul mercato avvenga in tempi rapidi. E' una importante occasione per valorizzare un’azienda che ha dimostrato di essere motore di modernizzazione del Paese", le parole pronunciate dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, lo scorso novembre. E' pronta al debutto in Borsa, nel 2015, anche Poste Italiane, mentre si continua a discutere del futuro di Sace ed Enav.
Se il 'made in Italy' targato Eataly sbarcherà a Piazza Affari solo nel biennio 2016-2017, Italian Wine Brands (Iwb) approderà all’Aim, ed è presumibile che il brindisi per lo sbarco a Palazzo Mezzanotte della newco avverrà all’inizio del 2015. L'iniziativa in mano a Ipo Challenger nasce dall’aggregazione di Giordano Vini e Provinco Italia, insieme le due aziende fatturano circa 140 milioni e contano su un utile di 5 milioni. Un altro marchio del 'made in Italy' per ora non svela fino in fondo il suo destino: la Ferrari sarà quotata "negli Stati Uniti e in un altro mercato europeo".
Decisa a sfruttare le possibili finestre del 2015 è anche Sorgente Res: la quotazione resta "un obiettivo strategico per il 2015" per la società immobiliare che ha rinviato l'iter per la negoziazione "in considerazione dell'attuale volatilità dei mercati finanziari", mentre non sembrerebbe orientato a una decisione di questo genere Liu-Jo, il brand guidato da Marco Marchi, dato a inizio anno come matricola sicura. Delle 21 società sbarcate nel 2014 sull'Aim Italia, il mercato alternativo dedicato alle piccole medie imprese, sono molte quelle attive nel comparto delle rinnovabili e dell'informatica: da segnalare, ad esempio, Gala, Green Power, Triboo Media, Energy Lab, Plt Energia, Ecosuntek, Iniziative Bresciane, Bio-On e Tech-Value.
