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Bpm, Castagna: "Aggregazioni? Esamineremo opportunità. Finora no contatti"

11 aprile 2015 | 17.53
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Il consigliere delegato della Banca Popolare di Milano interviene nel giorno dell'assemblea, la prima dopo il decreto legge sulle popolari. Eventuali operazioni "le studieremo e le analizzeremo per tempo: crescere è importante anche per difendersi". In generale "non ci sono preclusioni"

Giuseppe Castagna, consigliere delegato di Bpm
Giuseppe Castagna, consigliere delegato di Bpm

"Finora ci siamo concentrati sulla chiusura dell'anno. Ora, dopo l'assemblea, esamineremo varie opportunità. A oggi non ci sono stati contatti di nessuno con nessuno". Così Giuseppe Castagna, consigliere delegato di Bpm, al termine dell'assemblea dei soci, che ha approvato a maggioranza il bilancio e tutti i punti all'ordine del giorno. Rispondendo a chi gli chiedeva della possibile scelta del Banco Popolare come partner - oggi l'Ad Pierfrancesco Saviotti ha detto che 'non è impossibile' pensare a questa ipotesi - Castagna precisa che eventuali operazioni "le studieremo e le analizzeremo per tempo: crescere è importante anche per difendersi". In generale, invece, "non ci sono preclusioni" nei confronti di nessuno.

Sulle tempistiche dell'aggregazione, e soprattutto sull'eventualità che avvenga prima della trasformazione in Spa, "è chiaro che - dice Castagna - la trasformazione in spa ci renderebbe più 'aggredibili' rispetto a operazioni ostili" quindi "finché c'è la possibilità di intavolare trattative non lo faremo". Ad ogni modo, Bpm "definirà con eventuali partner" i passaggi. Ad oggi, la banca non ha nominato advisor per le operazioni strategiche e ritiene "difficile" un'aggregazione con una banca straniera ma "ci piacerebbe - spiega Castagna - essere parte di un progetto che crei una banca importante, con base a Milano".

Nel corso della prima riunione dei soci di Bpm dopo la conversione in legge del decreto sulle banche popolari, Castagna ha rassicurato gli azionisti presenti: il 2014 è stato l'anno "del ritorno alla normalità, che ci permette di guardare al futuro con serenità". Stessa iniezione di fiducia da parte del presidente del consiglio di gestione, Mario Anolli, che ha posto l'accento sul "patrimonio solido e sulla riconquistata credibilità" dell'istituto. Per il presidente del cds di Bpm, Piero Giarda, "la domanda vera ha a che fare non con quale banca aggregarsi ma con la possibilità di mantenere in questi processi di trasformazione societaria alcuni dei caratteri che sono oggi i caratteri della Bpm". Tra questi, spiega, il principio di mutualità, il rilievo dei piccoli azionisti.

Una mozione per chiedere il voto maggiorato, con l'emissione di 'azioni speciali' e la richiesta di procedere prima con l'aggregazione e poi con la trasformazione in spa, in modo tale da votare l'operazione ancora con il voto capitario. Sono le proposte dei piccoli soci Bpm in assemblea, che si riorganizzano in vista del nuovo corso delle popolari. "Vogliamo essere ancora protagonisti, come soci, prima della trasformazione in spa", dice in assemblea Gigi Ramponi, tra i fondatori dell'associazione 'Cooperativa per la Bpm'. La mozione invece è stata presentata dall'associazione 'Patto per la Bpm', che unisce anche ex dipendenti, ed è stata sottoscritta anche da Piero Lonardi, storico membro del cds e 'leader' dei soci non dipendenti.

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