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Mps, piano in due mosse: prima sofferenze, poi aumento capitale

07 luglio 2016 | 19.57
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La risposta sul piano tecnico, quella che attendeva la Bce che ha chiesto la cessione di quasi 10 mld di Npl, è arrivata dal cda di Mps. Non è ancora pubblica, in attesa dello scambio definitivo di documenti, ma è stata "condivisa e approvata" come spiega l'Ad Fabrizio Viola. Ma lo schema per intervenire a sostegno della banca di Rocca Salimbeni, sul piano 'politico', è ormai definito. Secondo quanto riferiscono all'Adnkronos fonti vicine al dossier, si è deciso di procedere per fasi successive: prima le sofferenze, con l'intervento del fondo Atlante, ricapitalizzato con nuove risorse grazie a un nuovo intervento di Cdp e dei privati; poi un nuovo aumento di capitale con garanzia pubblica sull'inoptato.

Viola affronta apertamente il primo tema. "Stiamo lavorando intensamente con le Autorità per individuare in tempi brevi una soluzione strutturale e definitiva degli NPL, tutto ciò in un contesto nel quale, anche nel secondo trimestre, l’andamento della gestione caratteristica e l’evoluzione patrimoniale/finanziaria della banca risultano positivi, confermando le tendenze registrate nel primo trimestre", evidenzia il banchiere.

Il secondo passaggio, quello della probabile ricapitalizzazione, è ancora oggetto di trattativa con Bruxelles, perché è necessario individuare una soluzione che non possa essere assimilata a un aiuto di Stato. Ma, puntualizzano le stesse fonti, "sembra ormai un'opzione inevitabile": la banca, si fa notare, "non può reggere, anche in vista degli stress test di fine mese senza il capitale necessario a coprire le cessioni delle sofferenze, che porteranno necessariamente delle svalutazioni consistenti, e senza aumentare le coperture". I tecnici sono al lavoro, ma al Tesoro e anche in Bankitalia si confida che una soluzione possa essere trovata nei prossimi giorni, nonostante le dichiarazioni pubbliche di queste ore, con il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, a chiarire che non si torna indietro rispetto alle regole del Bail-in.

La mossa immediata, quella sulle sofferenze, andrà in porto con il contributo di Atlante, nella sua nuova veste. Il fondo gestito da Quaestio sarà di fatto sdoppiato, con un ramo che si occuperà esclusivamente di acquistare Npl. Decisivo, anche in questa nuova operazione, il contributo di Cdp. La Cassa sarebbe pronta a una iniezione di risorse fresche per altri 500 mln, ovvero il 10% dei 5 mld necessari. Il resto sarebbe assicurato dagli altri soci privati che già sono in Atlante e da nuovi ingressi. Certo, fanno notare le fonti interpellate, "da più parti è stata avanzata al richiesta di un maggiore coinvolgimento degli azionisti-finanziatori nella gestione del fondo". Un tema, questo, che diversi interlocutori avrebbero sollevato nei contatti di queste ore con Tesoro e Cdp.

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