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Mo, Ely Sok (Msf): Speriamo nella calma, qui nulla è prevedibile"

11 maggio 2021 | 15.38
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Mo, Ely Sok (Msf): Speriamo nella calma, qui nulla è prevedibile

L'auspicio è la "calma" e la speranza è nei "negoziati" all'indomani della "follia" che si è consumata a Gerusalemme, mentre tutto è pronto per aiutare le autorità sanitarie nella Striscia di Gaza dopo l'escalation delle ultime ore. Da Gerusalemme parla con Aki - Adnkronos International Ely Sok, capomissione di Medici Senza Frontiere (Msf) nei Territori palestinesi, francese, da due quasi anni in Israele, dove la parte più difficile del lavoro è che "nulla è prevedibile".

Ely Sok per lavoro si sposta anche in Cisgiordania, a Gaza, in altre aree della Striscia, protagonista dell'escalation con Israele delle ultime ore con un bilancio che per i palestinesi parla di 26 morti nei bombardamenti con i raid che proseguono. Msf è pronta a supportare le autorità sanitarie di Gaza e, conferma Ely Sok, ha donato materiale medico, senza per ora intervenire con una risposta diretta perché "il ministero della Sanità ha fatto sapere di poter affrontare la situazione". "Dai team a Gaza so che oggi le operazioni hanno avuto obiettivi precisi", prosegue parlando delle ultime ore, mentre spera nei "negoziati tra egiziani, Hamas e israeliani". "Come sempre - dice - tutto dipenderà dai negoziati, serviranno un paio di giorni. Dobbiamo vedere cosa farà la comunità internazionale, cosa faranno gli Stati Uniti, gli europei".

A Gerusalemme oggi regna la "calma", mentre in altre aree di Israele suonano le sirene di allarme per la pioggia di razzi dalla Striscia di Gaza e da Ashkelon arriva la notizia di due donne morte per un razzo partito dalla Striscia di Gaza. "A Gerusalemme oggi non si sono registrate violenze - dice - anche se sono ricominciati gli scontri tra coloni e palestinesi a Sheikh Jarrah", dove si è aperta l'ennesima crisi tra il governo israeliano e la popolazione araba.

Nella "follia" che si è consumata ieri a Gerusalemme, Msf ha supportato la Mezzaluna Rossa palestinese per garantire cure mediche alle centinaia di palestinesi feriti. Ely Sok parla di "tante donne e tanti bambini" con "ferite da proiettili di gomma", con "contusioni", di tante persone che "per lo più sono state picchiate dalle forze israeliane". Secondo Msf, ieri almeno 612 palestinesi sono stati feriti con 411 pazienti trasportati in ospedale.

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