(Aki) - Nel comunicato che da' notizia dell'avvenuta ratifica da parte di Gul, si precisa che il presidente, pur firmando la legge, ha avvertito il ministero della Giustizia che essa contiene molte norme "incostituzionali". "Ho chiesto un esame della legge e ho sottolineato che 15 elementi in 12 articoli sono incompatibili con la Costituzione. Ho avvertito di questo il ministero della Giustizia", si legge nel comunicato di Gul, nel quale si aggiunge che sara' la Corte Costituzionale a dire l'ultima parola sul testo.
"In linea con la mie raccomandazioni - si legge ancora - ho notato che alcuni cambiamenti sono stati apportati, riducendo i poteri attribuiti al ministro, soprattutto in relazione alla nomina dei capi dipartimento del Consiglio supremo dei giudici e dei procuratori, alla nomina degli ispettori, alle sanzioni disciplinari e alla diffusione di regolamenti e circolari, che saranno restituiti all'assemblea plenaria del Consiglio".
"Oltre a queste manifeste incompatibilita' con la Costituzione - prosegue il comunicato - ho ritenuto preferibile che altri articoli della legge siano valutati dalla Corte Costituzionale". Per i partiti di opposizione, la riforma, proprio come la legge su Internet ratificata da Gul la scorsa settimana, nasce dall'esigenza dell'esecutivo di Erdogan di arginare lo scandalo 'Tangentopoli sul Bosforo' che rischia di travolgerlo.
