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Afef: "Nobel incoraggiamento per la Tunisia, ancora molti interessi a destabilizzarla"

Afef (Infophoto) - PRISMA
Afef (Infophoto) - PRISMA
09 ottobre 2015 | 20.31
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Il Nobel al Quartetto per il dialogo nazionale è un "incoraggiamento" per la Tunisia che è certamente un Paese 'modello' all'interno della regione, ma proprio per questo rischia che "ci siano molti interessi a non consentire che diventi un paese stabile". A commentare così con l'Adnkronos il riconoscimento al Quartetto è la tunisina Afef. "Un Paese come il mio che diventa un modello -spiega- non fa comodo a tanti altri Paesi arabi, per questo si tenta di destabilizzarlo. Per questo - continua - l'Italia e l'Occidente devono sostenere la Tunisia, che è stata già vittima di attentati e che risente del caos libico, fonte di instabilità: chi ci vuole destabilizzare, manda da noi i terroristi".

"Noi -prosegue Afef- abbiamo ereditato un sistema scolastico qualificato, un sistema sociale laico, dove la donna vede riconosciuti i propri diritti, e dove c'è equilibrio tra la donna e l'uomo. Non abbiamo tribù, come la Libia. I nostri Fratelli Musulmani sono moderati, non come quelli in Egitto. Dunque la base è diversa. Forse -azzarda- è una fortuna non avere il petrolio. Non avere grossi interessi economici in ballo ci ha aiutati".

"I Fratelli musulmani tunisini - insiste - sono molti moderati e sappiamo che sono sostenuti dai Paesi occidentali ed arabi. Non dobbiamo lasciarli soli, ma sostenerli per non creare un vuoto democratico. L'Italia deve aiutare e supportare la parte democratica per permetterle di resistere dinanzi al terrorismo e di lottare per sconfiggerlo". Afef infine racconta un aneddoto: "Ho sentito mia madre e mi ha detto che il Paese non è più lo stesso. Le ho chiesto cosa fosse successo e lei mi ha risposto che un uomo aveva ucciso la moglie perché voleva il divorzio. Mamma, le ho risposto, oggi è successo anche in Italia".

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