Ft: "Interferenze Gps contro aereo von der Leyen, Russia sospettata". Peskov: "Mosca non c'entra"

L'aereo della presidente della Commissione europea è stato costretto ad atterrare utilizzando mappe cartacee. Ue: "Interferenze rinforzano nostro sostegno a Kiev". Iezzi all'Adnkronos: "Esempio di guerra cibernetica"

Ursula von der Leyen (Afp)
Ursula von der Leyen (Afp)
01 settembre 2025 | 11.50
LETTURA: 7 minuti

Un attacco di interferenza contro Ursula von der Leyen, probabilmente a opera della Russia, ha disabilitato i servizi di navigazione Gps in un aeroporto bulgaro e costretto l’aereo della presidente della Commissione europea ad atterrare utilizzando mappe cartacee. Lo riporta il Financial Times, spiegando che il jet è stato privato degli ausili di navigazione elettronici durante l'avvicinamento all'aeroporto della cittadina di Plovdiv ieri pomeriggio, dove von der Leyen ha poi incontrato il primo ministro del Paese, Rosen Zhelyazkov, e visitato una fabbrica di munizioni, come parte del suo tour dei Paesi Ue sulla frontiera russa.

Tre funzionari informati dell'accaduto hanno spiegato che l'incidente viene trattato come un’operazione di interferenza russa. "L’intera area dell’aeroporto è rimasta senza Gps", ha detto uno dei funzionari. Dopo aver sorvolato l’aeroporto per un’ora, il pilota ha deciso di far atterrare manualmente l’aereo usando mappe analogiche, hanno aggiunto, parlando di un episodio "innegabile" di interferenza. L’Autorità bulgara dei servizi del traffico aereo ha confermato l’incidente in una dichiarazione alla testata britannica, sottolineando che da febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala dell'Ucraina, "si è registrato un notevole aumento" dei casi di interferenze.

Peskov: "Mosca non c'entra"

La Russia non c'entra con quanto è accaduto, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. ''Sono errate le vostre informazioni'' sul presunto coinvolgimento della Russia, ha detto Peskov al Financial Times.

I cosiddetti "jamming" e "spoofing" sono tecniche di guerra elettronica che distorcono o impediscono l’accesso al sistema di navigazione satellitare. Tradizionalmente impiegate da forze armate e servizi di intelligence per la difesa di siti sensibili, sono sempre più utilizzate da Paesi come la Russia come mezzo per disturbare la vita civile, ricorda Ft, sottolineando che per i governi europei l’aumento del jamming Gps attribuito alla Russia rischia di causare un grave disastro aereo perché, di fatto, può "accecare" gli aerei di linea durante il viaggio. Gli incidenti di jamming sono aumentati significativamente nel Mar Baltico e negli stati dell’Europa orientale vicini alla Russia negli ultimi anni, colpendo aerei, imbarcazioni e civili che utilizzano il servizio per la navigazione quotidiana.

Ue: "Interferenze rinforzano nostro sostegno a Kiev"

"Possiamo effettivamente confermare che c'è stato un jamming Gps, ma l'aereo è atterrato in sicurezza in Bulgaria", afferma una portavoce della Commissione europea durante il briefing con la stampa. "Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare che sospettano che questo sia dovuto a una palese interferenza della Russia. Siamo, ovviamente, consapevoli, e in qualche modo abituati, alle minacce e intimidazioni che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia. Naturalmente, questo non farà altro che rafforzare ulteriormente il nostro impegno incrollabile a potenziare le capacità di difesa e il sostegno all'Ucraina", prosegue.

"Questo incidente sottolinea effettivamente l'urgenza della missione che la presidente sta svolgendo in questi giorni negli Stati membri di prima linea. Lì, ha visto in prima persona le sfide quotidiane delle minacce provenienti dalla Russia e dai suoi proxy. E, ovviamente, l'Ue continuerà a investire nella spesa per la difesa e nella preparazione dell'Europa ancora di più dopo questo incidente", prosegue la portavoce dell'esecutivo Ue, ricordando che von der Leyen era in viaggio per visitare sette Paesi membri dell'Ue sulla frontiera con la Russia, missione iniziata venerdì e in conclusione oggi. L'aereo, un volo charter, "è atterrato in sicurezza nella località originale dove era previsto che arrivasse" e non c'è stato "alcun cambio di rotta" a causa dell'incidente, spiega.

In generale, la Commissione è al corrente di "parecchie attività del genere di jamming e spoofing, in particolare sul fianco orientale dell'Europa", la regione "più colpita" a livello globale; è una pratica "quasi quotidiana", spiega un'altra portavoce, ricordando il contenuto di una lettera firmata da 13 Stati membri e indirizzata alla Commissione lo scorso giugno. "Stiamo lavorando su un piano specifico per l'aviazione in collaborazione con l'Agenzia dell'Ue per la sicurezza aerea (Easa), Eurocontrol, con i nostri Stati membri, così come i fornitori di servizi di navigazione aerea e l'industria manifatturiera", aggiunge. L'esecutivo Ue ha anche sanzionato diverse aziende che hanno condotto attività relative all'interferenza del segnale Gps, e contribuirà alla richiesta di riparazioni formulata da diversi Paesi baltici e rivolta a Mosca presso l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao).

Le reazioni

Si susseguono le reazioni. Non crede alla pista russa il generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega ed eurodeputato del partito guidato da Matteo Salvini. "Innanzi tutto - spiega all'AdnKronos, indossando i panni del militare esperto - Le interferenze sui Gps sono sempre possibili ma, in genere, sono areali e non riguardano un solo velivolo". Quindi "se fosse come ipotizzato, altri velivoli vicini a quello sospettato di essere obiettivo del jamming avrebbero dovuto essere coinvolti e non credo che in quell'aeroporto bulgaro atterrasse solo la presidente della Commissione".

Poi riveste i panni del politico. "Ma, senza soffermarci sulle questioni tecniche, perché avrebbero dovuto farlo? La von der Leyen è ininfluente nel futuro della Russia che negozia con Trump, stringe legami sempre più stretti con Xi Jinping, Modi e i Brics fregandosene di Bruxelles", aggiunge Vannacci, sottolineando come la leader europea non possa essere considerata un reale interlocutore per Mosca, lontana da eventuali interventi 'ibridi' di Putin.

Il leghista non nasconde i suoi dubbi sulla matrice russa, mettendo in dubbio anche lo scoop del Ft: "Ogni velivolo ha sistemi di navigazione ridondanti, quindi l'eventuale perdita di segnale Gps non ne pregiudica la navigazione". "In mancanza di ulteriori dati comprovanti ritengo quindi la notizia priva di fondamento e da ascriversi ai mille goffi tentativi di demonizzazione del Cremlino", conclude il vicesegretario di Salvini.

Mentre per la senatrice del Pd Simona Malpezzi “quello che oggi la Russia ha fatto alla presidente von der Leyen è un messaggio chiaro a tutti noi: una minaccia all’Europa e alle sue istituzioni che Putin vuole piegate alla sua volontà. I filoputiniani nostrani non hanno nulla da dire? Solidarietà alla presidente”, scrive sui social.

Iezzi: "Interferenze Gnss esempio di guerra cibernetica"

"Il caso delle interferenze Gps o più precisamente Gnss, che hanno colpito l’aereo della presidente von der Leyen, durante l’avvicinamento a Plovdiv, non può essere letto come un episodio isolato. Si inserisce piuttosto in un contesto di crescente conflittualità ibrida in cui lo spazio e il cyberspazio diventano campi di battaglia integrati. In questo caso si è trattato di un probabile jamming deliberato, un disturbo delle frequenze che ha costretto i piloti a ricorrere a mappe cartacee e a un atterraggio manuale". Lo ha dichiarato all'Adnkronos Pierguido Iezzi, Cybersecurity Director di Maticmind, commentando l'attacco russo al jet su cui ieri viaggiava il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"Non un caso, anzi, soprattutto nel Baltico e nei Paesi dell’est europeo, questi episodi sono quasi quotidianità dal 2022 (con l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina). Si tratta di un gesto che non produce danni fisici, ma manda un segnale politico, la vulnerabilità dei sistemi di navigazione satellitare può essere sfruttata a scopo di pressione o dimostrazione di forza. Una mossa 'da manuale' della guerra ibrida. Disturbo, insicurezza, quasi fastidio, per sgretolarle il fronte interno dell’avversario. A questi episodi - spiega Iezzi - si somma l’allarme lanciato dall’Fbi sul Center 16 dell’Fsb russo, accusato di sfruttare vecchie vulnerabilità Cisco per installare accessi dormienti all’interno delle infrastrutture critiche occidentali. Non parliamo di spionaggio tradizionale, ma di una vera preparazione del campo di battaglia digitale, la creazione di una rete di backdoor pronta a essere attivata in caso di escalation".

"Il filo rosso che lega questi eventi è chiaro. Si passa da azioni dimostrative e di deterrenza, come il jamming contro l’aereo di von der Leyen, a test operativi su larga scala, come lo spoofing nel Mediterraneo, fino a operazioni offensive a tutti gli effetti, come la paralisi delle flotte iraniane. Tutto converge su un’unica evidenza, lo spazio e il cyberspazio non sono più domini separati ma unificati in una dimensione strategica in cui supply chain, logistica e infrastrutture critiche diventano i bersagli privilegiati. Un solo anello debole può mettere a rischio la sicurezza economica e politica di interi Paesi. Quello a cui stiamo assistendo è la trasformazione dello spazio cibernetico e satellitare in un campo di battaglia permanente, dove la linea tra deterrenza, test e operazioni reali si fa sempre più sottile e dove la resilienza delle infrastrutture diventa la nuova misura della sovranità".

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