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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

21 aprile 2016 | 10.13
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Noi diciamo oggi quello che dicevamo prima dello sciopero: siamo pronti a continuare il confronto, non ci siamo mai alzati dal tavolo. Siamo in una fase delicata di quello che noi chiamiamo il 'rinnovamento' del contratto". Così, intervistato da 'La Repubblica', il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi sullo sciopero di ieri dei metalmeccanici.

"Sicuramente lo sciopero -conclude Storchi- è uno strumento del passato che distrugge risorse e, francamente, mi pare che siamo in una fase nella quale non possiamo permettercelo. Questo, piuttosto, è il momento di rilanciare le imprese e creare le condizioni per ricreare la ricchezza da distribuire".

"Il Pd ha scelto di dire la verità, di spiegare a ciascun cittadino, in trasparenza, come funziona il sistema pensionistico. Altri in passato non lo hanno fatto, hanno cambiato le regole senza che i lavoratori fossero coinvolti. Noi vogliamo spiegare, in trasparenza, e rispondere a tutti i dubbi". Così Filippo Taddei, responsabile economia e lavoro del Pd, intervistato da 'L'Unità', sull'allarme lanciato da Tito Boeri sui nati nel 1980, che rischiano di andare in pensione anche a 75 anni.

Per Taddei Boeri "ha detto in modo molto chiaro che c’è un rischio per quelle generazioni che soffrono di dinamiche salariali basse e discontinuità di carriera".

"Penso che misure generalizzate per consentire pensionamenti anticipati sarebbero molto costose e pericolose per il debito. Se proprio servono interventi in questo senso, si agisca in modo limitato, avendo ben in mente i possibili destinatari". Così, intervistata da 'La Stampa', l'ex-ministro del Lavoro, Elsa Fornero.

Per Fornero meriterebbero un'uscita anticipata dal lavoro "le persone che sono nelle situazioni più difficili: come i lavoratori precoci, che hanno fatto una vita di lavoro disagiata, se non “usurante” in senso stretto. Oppure si può riaprire “opzione donna”, che costa cara, ma può aiutare donne relativamente giovani che devono badare a un familiare bisognoso di cura".

"I consumi italiani sono in caduta da tempo. Si tratta di una situazione economicamente e socialmente assai complicata. Come Ferrero continuiamo a considerare strategico il nostro Paese. Qui non si trovano solo l’identità e il cuore del gruppo. E non vi sono soltanto i quattro stabilimenti. C’è anche un mercato che è uno dei più complessi al mondo". Così, intervistato dal 'Sole 24 ore', Alessandro D’Este, appena nominato presidente e amministratore delegato della Ferrero Commerciale Italia Srl.

"Per questa ragione, l’Italia -continua D'Este- rimane fondamentale. Per i numeri che continuiamo a farci. Per le tendenze dei consumatori che continuiamo a sperimentare. Per le innovazioni commerciali che qui progettiamo e realizziamo. Resta il nostro mercato di riferimento. Ed è una sorta di laboratorio per il marketing e le nuove tecnologie".

"Nel 2016, rispetto al 2015, auspichiamo una crescita del fatturato inclusa fra il 2 e il 3 per cento. La stessa previsione -conclude D'Este- pensiamo di poterla formulare per il 2017 rispetto al 2016".

"Le imprese hanno sempre sostenuto la flessibilità. Ma esiste anche la consapevolezza che non si devono mettere a repentaglio i conti pubblici". Così Michele Tronconi, presidente, su indicazione di Confindustria, di Assofondipensione, associazione che vede presenti sia le aziende sia i sindacati e che rappresenta i fondi negoziali dei lavoratori, intervistato da 'Qn'.

Per Tronconi "serve una soluzione equilibrata che contempli l’esigenza di salvaguardare i conti pubblici ma anche quella del ricambio generazionale. Tenendo anche conto del fatto che la flessibilità interessa in particolare quelle generazioni che rientrano ancora nel sistema previdenziale misto retributivo e contributivo".

"Sono convinto che la tecnologia sia la vera barriera ai cinesi. È uno dei nostri valori. Poi c’è il design delle macchine. I nostri sono anche oggetti e nella City si tengono in salotto perché è made in Italy. La wellness è la nuova frontiera del lusso". Così, intervistato dal 'Corriere della Sera', Nerio Alessandri fondatore e patron di Technogym, che il 3 maggio sarà quotata in Borsa.

"Il mercato in Occidente, è cambiato. Il concetto di status è superato. Il vero lusso è la salute, difficile da mantenere -spiega- con un programma fai da te. Con questi valori speriamo di crescere. Il mercato mondiale delle attrezzature per il fitness è salito in media del 3,9% negli ultimi tre anni".

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