"Se noi riformassimo il contratto a tempo determinato avremmo risolto credo l'80% di questi problemi", dice il presidente di Italia Lavoro.
"Qualsiasi organizzazione, qualsiasi persona può legittimamente fare le azioni che ritiene opportune per cercare di garantire la propria linea. Ma in questo caso credo che sia un errore". Così Paolo Reboani, presidente e ad di Italia Lavoro, parla con Labitalia dell'azione intrapresa dalla Cgil presso la Commissione europea contro il decreto Poletti.
"Credo che anche il decreto Poletti, con tutte le sue sfumature, sia il risultato -dice Reboani- anche di un arretramento che si è prodotto nel corso degli anni, e che ha fatto dell'art.18 il vero totem, il vero tabù o manifesto che dir si voglia dell'immobilità di questo Paese".
"Se noi riformassimo il contratto a tempo determinato -afferma Reboani- avremmo risolto credo l'80% di questi problemi e potremmo evitare questi ricorsi all'Unione europea".
