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Marco Rizzo (Pci), amarezza per Renzi ma sindacato non serve più

Marco Rizzo (Pci), amarezza per Renzi ma sindacato non serve più
13 marzo 2014 | 16.13
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Roma, 13 mar. (Labitalia) - Il premier Matteo Renzi lascia fuori dalla porta il sindacato e prende le sue decisioni senza consultare nessuno. E' la fine, o una delle tanti fini annunciate, della concertazione? "Quello che ha fatto Renzi lascia l'amaro in bocca -dice a Labitalia Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista- ma il sindacato non serve più e non serviva più anche prima di Renzi".

Rizzo spiega che al sindacato in Italia "è avvenuto qualcosa che potremmo raccontare attraverso la storia della rana nell'acqua: se la si mette in una pentola d'acqua fredda, nuota tranquilla e se si comincia a scaldare l'acqua, all'inizio è felice per il tepore, ma poi man mano che l'acqua diventa bollente muore. Se invece la rana la metti subito nell'acqua bollente, salterà via come un fulmine".

Quello che il segretario dell'unico partito rimasto con la dicitura 'comunista', vuol dire è che "nel momento in cui il sindacato da organizzazione di classe è diventato 'concertativo', cioè nel momento in cui si è seduto ai tavoli coi rappresentanti dei padroni dicendo 'siamo come te' e accedendo a cariche, Cda, Civ e poltrone, ha cominciato a morire".

Dunque, una fine che viene da lontano, non ascrivibile agli ultimi leader. "I prodromi per la fine del sindacato li ha messi Luciano Lama -ricorda Rizzo - già nel 1966, poi i vari accordi, le varie leggi hanno reso reso sempre più debole la lotta collettiva, fino ad arrivare ad oggi, quando ai sindacati il governo si può permettere di dire: 'Non servite più, vi dò un calcio nel sedere'".

E' quello che hanno fatto "i governi con Maroni e Sacconi al Lavoro e che ora ha fatto Renzi", dice Rizzo aggiungendo che insieme al sindacato "Renzi ha dato anche un calcio nel sedere alla politica e al partito ideologico, che dopo di lui non esiste più". Certo, osserva Rizzo, "l'atteggiamento della Cgil nel 2001 fu diverso da quello di oggi, dove a Palazzo Chigi c'è un governo 'amico'". "Comunque -conclude Rizzo- non escludo che un politico come Renzi segni davvero e per sempre, la scomparsa di quel poco che rimane del sindacato: besterebbe che mettesse una norma che impone l'obbligo di rinnovare ogni anno la conferma dell'iscrizione al sindacato e abolisse la trattenuta automatica ripetuta sulle buste paga. Sarebbe la fine", conclude.

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