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Riforme, Renzi: "Su referendum non cambieremo certo idea per paura"

29 giugno 2016 | 16.39
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(Fotogramma)
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"In molti hanno collegato il referendum britannico a quello italiano di ottobre. E tanti amici mi hanno scritto, preoccupati: 'Matteo, attenzione. Il referendum è un rischio!'. Ehi, ragazzi, non scherziamo! Certo che è un rischio. Ma chi ha paura dei rischi non può fare politica". Lo scrive Matteo Renzi nella sua ultima enews. "Dal primo giorno abbiamo detto che il voto finale delle riforme sarebbe arrivato dai cittadini, qualunque fosse stato il quorum. Non cambieremo certo idea per paura", aggiunge il premier.

"E' vero, in tanti stanno cercando di non parlare del merito del referendum. Fateci caso: vanno in tv e non parlano del merito, perché sul merito sanno che la riforma non è perfetta ma è un passo in avanti nella direzione attesa da decenni. No, loro non parlano di merito. Parlano di me", spiega il presidente del Consiglio.

"Dicono che io ho sbagliato a dire che se perdo vado a casa: e secondo voi io posso diventare un pollo da batteria che perde e fa finta di nulla? Pensano forse che io possa diventare come loro? Accusano me di voler personalizzare perché loro sono preoccupati che in Italia si affermi il principio sacrosanto che chi perde va a casa", prosegue Renzi.

"Loro sono preoccupati - anche personalmente - dalla impressionante diminuzione di poltrone. Loro sono preoccupati del fatto che non ci sarà più spazio per giochi di palazzo. Chi scommette sul fallimento ha tutto da guadagnare dall'ingovernabilità e dalla palude", sottolinea il premier.

"A quelli che in buona fede temono che io 'personalizzi' il referendum e mi scrivono preoccupati, voglio chiedere una mano: volete che non sia un referendum su di me? Ok. Datemi una mano. Mettetevi in gioco voi - scrive Renzi - Per evitare che personalizzino contro di me, personalizzatela voi. Spiegate a tutti i vostri amici di cosa si parla quando si parla di referendum. Raccontate la verità sul referendum. Perché la verità è fondamentale".

Il premier spiega che "stiamo registrando le centinaia di comitati che si stanno costituendo formalmente" e "dobbiamo arrivare a diecimila comitati registrati da qui a settembre". "La differenza la farà il tam-tam, il rapporto personale: i sondaggi dicono che oltre il 60% degli italiani non conosce il merito del quesito. Dobbiamo promuovere una gigantesca campagna di informazione porta a porta - sottolinea Renzi - Se buttiamo via questa occasione per anni ci terremo il sistema politico più costoso e meno efficiente dell'Occidente. Cambiare adesso è un dovere".

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