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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

04 giugno 2014 | 09.57
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Roma, 4 giu. (Labitalia) - "Io credo che le misure che stiamo prendendo siano le misure urgenti che vanno prese". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervistato da 'La Repubblica', sulle misure del governo per l'occupazione.

Per Poletti "c'è un problema aperto con l'Europa, dobbiamo capire quali spazi ci sono per togliere dai vincoli comunitari gli investimenti".

"In Italia ci sarà una crescita di tipo diverso, ma possiamo usare la leva degli investimenti nel resto del mondo". Così Francesco Starace, ad di Enel, in un'intervista a 'La Repubblica', sui progetti dell'azienda.

Per Starace "possiamo vendere le competenze in quei paesi dove c'è grande fame di energia".

"La disoccupazione è l'incubo di tutti. Questi dati Istat, però, sono al netto dei provvedimenti presi nelle ultime settimane dal governo: io ho fiducia che possano dare a breve i risultati sperati". Così Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia -Romagna, commenta a caldo, in un'intervista a 'L'Unità', la crescita del tasso di disoccupazione nei primi tre mesi del 2014, 13,6%, mai così alto in Italia dal 1977.

Per Marchesini "servono investimenti, come quelli contenuti nella nuova legge Sabatini sull' acquisto di macchinari e tecnologie. Nel manifatturiero vanno aumentate la capacità di esportare, il rinnovamento dei processi, l' informatizzazione. Servirebbe anche un rapporto diverso tra mondo della scuola e mondo del lavoro, per formare figure utili e già pronte per essere integrate nelle aziende: in Germania lo fanno da anni".

"Non aspettiamoci troppo: se anche il governo indovinasse tutte le mosse, di sicuro non potrebbero avere effetti nel breve periodo, tanto più sull' occupazione". Roberto Perotti, ordinario di Economia politica alla Bocconi, consigliere della segreteria di Renzi sulla spesa pubblica, commenta, con l'Unità, l'ennesimo exploit della disoccupazione italiana.

"E' vero che il trimestre non è andato bene -spiega Perotti- ma il problema della disoccupazione - di quella giovanile in particolare - è grosso e radicato. Se anche fosse diminuita di qualche zero virgola, non ci sarebbe comunque stato da cantare vittoria. Ci vorrebbe ben altro".

"La scelta del presidente della Commissione e dei commissari per il quinquennio 2014-2019 e il ruolo del Parlamento (e degli italiani nello stesso) sarà cruciale". Così, in un editoriale su 'Il Sole 24 ore', l'economista Alberto Quadrio Curzio.

"Innanzitutto -spiega- bisognerebbe evitare che un commissario simile a Olli Rehn assuma la responsabilità degli affari economici e monetari e per l'euro. Rehn ha avuto, nella crisi, un potere superiore a quello di Barroso, ma non lascia in molti un buon ricordo per come ha svolto il suo ruolo e per come lo conclude all'insegna del solo rigore non temperato da qualche apertura verbale alla crescita".

Come migliore risposta alle raccomandazioni della commissione Ue va accelerato l' iter di approvazione del Jobs act. Ne è convinto, in un'intervista a 'Il Sole 24 ore', il presidente della commissione Lavoro del Senato, l' ex ministro Maurizio Sacconi (Ncd), relatore del Ddl delega.

"Il lavoro -sottolinea- è il benchmark della capacità di governo in Italia per tutti gli organismi internazionali, qui si misura la leadership che sa vincere resistenze corporative ed opposizioni ideologiche".

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