(Adnkronos Salute) - Attraverso le rilevazioni effettuate nell'indagine 'Condizione e integrazione sociale dei cittadini stranieri' (2011-2012), i ricercatori dell'Istat hanno potuto tracciare un quadro anche dei comportamenti 'alcolici' degli stranieri residenti nel Belpaese. Risultato? La quota di cittadini stranieri over 14 che consuma almeno una bevanda alcolica nel corso dell'anno è pari al 56,2%. Il consumo giornaliero interessa invece il 17,2%, mentre quello occasionale il 39%. Gli stranieri che bevono fuori pasto sono il 22%. La conclusione, spiega l'Istat nel report, è che "il consumo di alcolici appare, per tutti gli indicatori, meno diffuso che tra i cittadini italiani. Le differenze sono imputabili sia alla diversa struttura per età delle due popolazioni, più giovane quella degli stranieri rispetto agli italiani, sia alle diverse intensità del fenomeno".
Il consumo di alcolici è più diffuso tra le comunità provenienti dall'Est Europa, in particolare Romania e Ucraina (seguite da Polonia, Moldavia e Albania). I loro comportamenti di consumo nell'anno risultano più vicini a quelli italiani, ma superiori per quanto riguarda la consuetudine di bere tutti i giorni (eccetto gli ucraini). I più virtuosi risultano essere gli asiatici: beve alcolici almeno una volta all'anno circa la metà dei cinesi e dei filippini, e poco più di un terzo degli indiani. Ma tra gli stranieri che consumano bevande alcoliche nell'anno, bere regolarmente durante i pasti è un'abitudine che interessa il 60,4%, a fronte del 51,9% degli italiani. Diversa la situazione per il consumo fuori pasto che riguarda il 39,1% degli stranieri almeno una volta l'anno e il 4,3% almeno una volta a settimana, dove per gli italiani si parla di un 48,1% e di un 8%. Fra gli stranieri i comportamenti a rischio sono 3 volte più diffusi tra gli uomini che tra le donne e il binge drinking interessa l'11,7% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni.
