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Bianchini (UniSr), 'terapia cancro seno metastatico Her2 low ottima notizia per pazienti'

09 gennaio 2024 | 14.01
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‘Trastuzumab deruxtecan ha dimostrato di aumentare sopravvivenza e di migliorare qualità vita’

Bianchini (UniSr), 'terapia cancro seno metastatico Her2 low ottima notizia per pazienti'

"Per le donne con tumore metastatico alla mammella abbiamo a disposizione tantissime terapie. Trastuzumab deruxtecan è una nuova opzione per un sottogruppo di pazienti che non hanno un'alta espressione di Her2, quindi tumori non Her2 positivi, per le quali abbiamo un farmaco che ha dimostrato di aumentare in modo clinicamente e statisticamente significativo la sopravvivenza di queste donne. Inoltre, questo è stato fatto senza un impatto negativo sulla qualità di vita, anzi molti parametri sono migliorati". Così Giampaolo Bianchini, professore associato e responsabile del Gruppo mammella dell’Irccs ospedale San Raffaele, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano nel corso di un evento, oggi a Milano, su diagnosi precoce e terapie mirate del cancro seno metastatico Her2 low.

L'approvazione della rimborsabilità da parte dell'Aifa dell'anticorpo monoclonale farmaco-coniugato di Daiichi Sankyo e AstraZeneca "rappresenta un’ottima notizia per i pazienti – sottolinea Bianchini – perché con questo farmaco innovativo abbiamo una durata di sopravvivenza più lunga, è aumentata la mediana di sopravvivenza di quasi sei mesi e il rischio proporzionale di morte è ridotto del 36%, dati davvero importanti. Anche il rischio di progressione, cioè che la terapia non funzioni più, è ridotto di quasi il 50%. Inoltre, se pensiamo alla domanda più ricorrente che ci rivolgono i pazienti, ovvero se il tumore è regredito, noi abbiamo quasi un 50% di risposte obiettive contro il 16%: tre volte di più rispetto a quello che si poteva ottenere con la terapia precedente”.

Quindi “è un'opzione terapeutica davvero importante e sottolineo ancora che questo non avviene a discapito di una maggiore tossicità. I dati dimostrano che per molti parametri la qualità di vita e il tempo al deterioramento clinico sono migliorati significativamente con questo farmaco rispetto ai trattamenti precedentemente disponibili”, conclude.

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