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Farmaceutica: Soriot (AstraZeneca), acquisizione Pfizer freno a nuovi farmaci (2)

13 maggio 2014 | 17.16
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(Adnkronos Salute) - Non solo: per Soriot anche l'eventuale ri-domiciliazione nel Regno Unito della società frutto della fusione causerebbe una "sostanziale controversia", suscettibile di provocare ritardi nella messa a punto di nuovi farmaci. Tuttavia sarà il Cda di AstraZeneca a prendere in considerazione un'eventuale offerta formale da Pfizer, pur avendo respinto finora gli approcci della casa farmaceutica statunitense. "E impossibile dire che non avremmo mai accettato qualsiasi offerta", ha detto Soriot. "Siamo ben consapevoli del nostro dovere fiduciario".

E se in Gran Bretagna il partito del no fa sentire la sua voce, il ministro Cable ha sottolineato che esistono chiare leggi che regolano la questione delle acquisizioni da parte di società straniere: "Il quadro dell'interesse pubblico è piuttosto restrittivo e, naturalmente, tutto questo avviene all'interno delle leggi europee sulle fusioni". Cable si è rifiutato di entrare nel dettaglio, e di dare elementi precisi su come rendere vincolanti le rassicurazioni di Pfizer. Ma ha ammesso che il governo si trova di fronte a un dilemma: da un lato il fatto essere aperti ai benefit di un investimento straniero, dall'altro quello di proteggere i più ampi interessi nazionali. Oggi Read, chiamato a difendere il buon nome della società statunitense, ha detto di non essere preoccupato per l'attacco arrivato da dal primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt, che ha fatto riferimento alle "esperienze negative" dopo l'acquisizione di Pharmacia. Per il boss di Pfizer queste parole sono basate su un "fraintendimento dei fatti".

Un 'matrimonio' Pfizer-AZ si tradurrebbe in spese per la ricerca "inferiori rispetto a quelle delle due società distinte". Ma Read ha ribadito che la transazione proposta al gruppo britannico punta ad aumentare l'efficienza per mantenere entrambe le imprese competitive, in un mercato sempre più difficile. Nessun dettaglio sui posti di lavoro previsti, anche perché "non ho visto i libri di AstraZeneca. Ma siamo una società altamente etica. Pfizer è una società che mantiene le sue promesse", ha rivendicato.

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