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Fecondazione: Gallo, fuori luogo lettera Roccella a parlamentari su eterologa

22 maggio 2014 | 20.28
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Milano, 22 mag. (Adnkronos Salute) - "Non si ferma la crociata dell'onorevole Eugenia Roccella" che ha inviato "una lettera ai parlamentari" in cui fa presente la necessità di un intervento legislativo dopo la sentenza della Consulta che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa introdotto dalla legge 40. "La sua presunta opera di moralizzazione risulta davvero fuori luogo". Lo dichiara Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni. "Spiace constatare l'incapacità di adeguarsi a una sentenza della Corte Costituzionale e al volere dei cittadini italiani, danneggiati per dieci anni dagli assurdi e incomprensibili divieti della legge 40".

"Innanzitutto - replica Gallo in una nota - la sentenza non crea alcun vuoto normativo: la Corte Costituzionale già nel 2005 affermò che non si creava; inoltre restano in vigore le tutele per i nati, per la coppia e l'assenza di rapporto giuridico con i donatori o le donatrici. A rafforzare gli standard di sicurezza sanitaria e sui dati ci sono le normative comunitarie recepite e in vigore in Italia su tracciabilità, sicurezza, lavorazione e donazione di gameti", elenca Gallo. "La difesa ossessiva di questa legge modificata dalla Corte costituzionale per ben due volte - prosegue - andrebbe sostituita da un'altra battaglia di civiltà per i cittadini italiani: l'inserimento nei Lea dell'infertilità e della sterilità, patologie da contrastare con ogni mezzo secondo l'Oms".

Nella lettera inviata da Roccella, riferisce Gallo, si elencano alcuni punti critici che richiederebbero, a suo avviso, il ricorso a una nuova legge per essere chiariti: conoscenza delle modalità con cui il soggetto è stato concepito, anonimato o meno del donatore, rete parentale biologica, possibilità di rapporti incestuosi, accesso all'eterologa, gratuità della cessione di gameti, cessione di gameti tra familiari, tracciabilità donatori-nati, recepimento direttive Ue. Temi sui quali Gallo replica punto per punto concludendo che "l'assetto normativo italiano consente l'immediata applicazione della tecnica, sperando che la classe politica sia capace di rispettare la sentenza della Corte Costituzionale e non cerchi di introdurre subdoli divieti che possano bloccare la fecondazione eterologa e il desiderio di tante coppie di avere un figlio".

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