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Iss, nessuna correlazione tra vaccini e autismo

26 marzo 2014 | 17.13
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Iss, nessuna correlazione tra vaccini e autismo

Milano, 26 mar. (Adnkronos Salute) - "La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e autismo è stata estensivamente studiata e non è stata evidenziata alcuna correlazione". Lo afferma l'Istituto superiore di sanità in una nota pubblicata online a cura di Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell'Iss, precisando che l'Istituto "promuove, attraverso la diffusione di informazioni scientificamente corrette, un'adesione consapevole alle vaccinazioni".

Dopo le polemiche seguite all'apertura di un'inchiesta della procura di Trani sul presunto legame fra vaccino trivalente morbillo-parotite-rosolia (Mpr) e autismo, l'esperta ricorda che "anche l'ultima ricerca pubblicata nel marzo 2013 sul 'Journal of Pediatrics' conferma tale conclusione" di assenza di un legame causale, "in linea con le altre numerose evidenze scientifiche disponibili in materia".

Inoltre, in riferimento a un articolo pubblicato oggi su 'La Stampa', in cu Massimo Montinari si definisce "esperto di autismo con nomina dell'Istituto superiore della sanità", l'Iss precisa che "il dottor Montinari nel 2010 è stato chiamato dall'Iss, su indicazione di associazioni di pazienti, a partecipare al gruppo di lavoro per la stesura delle Linee guida 'Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti', pubblicata nel 2011". Tuttavia Montinari "non ha condiviso i criteri e la metodologia usata e non ha sottoscritto il documento finale. Nessuno dei partecipanti al gruppo di lavoro può essere qualificato come 'esperto' o 'consulent'" dell'Iss. In particolare, fin dal 2010 è stato richiesto al dottor Montinari di modificare quanto riportato su il proprio curriculum in diversi siti web".

"Nella ricerca, condotta dai Centers for disease control (Cdc) di Atlanta (Usa) - spiega - sono stati studiati 256 bambini con disturbi dello spettro autistico e confrontati con 752 bambini non autistici, quantificando la loro esposizione totale cumulativa, nei primi due anni di vita, ad antigeni contenuti nei vaccini, come pure il numero massimo di antigeni a cui i bambini erano stati esposti nelle singole sedute vaccinali. I risultati hanno mostrato che il numero totale di antigeni ricevuti entro i due anni di età non differiva nei due gruppi; il numero massimo di antigeni ricevuto dai bambini autistici nelle singole sedute vaccinali era simile a quello ricevuto dai bambini senza autismo; i bambini affetti da autismo con regressione non avevano ricevuto un numero maggiore di vaccini rispetto ai bambini autistici senza regressione. Anche se l'attuale calendario prevede la somministrazione di un numero più elevato di vaccini rispetto al passato, grazie al miglioramento delle tecniche di produzione, il numero totale di antigeni somministrati risulta diminuito".

L'Iss evidenzia come l'ultimo studio confermi le conclusioni di un rapporto del 2004 dell'Institute of Medicine (Iom), basato su una revisione degli studi disponibili, condotta da un gruppo indipendente di esperti negli Usa. E dopo la review dello Iom, gli studi dei Cdc e di altre organizzazioni inclusa l'American Academy of Pediatrics, come pure una revisione di numerosi studi condotti in diversi Paesi europei, hanno raggiunto le stesse conclusioni.

L'Istituto ricorda anche che l'ipotesi del legame vaccino Mpr-autismo, avanzata da uno studio inglese pubblicato su Lancet nel 1998, non è stata confermata da alcun lavoro successivo. Gli stessi autori hanno ritirato le loro conclusioni e nel 2010 Lancet ha ritirato l'articolo. E' stato riportato che, oltre ai difetti epidemiologici della ricerca, numerosi fatti circa la storia anamnestica dei pazienti fossero stati falsificati dall'autore Andrew Wakefield e che l'intero studio fosse distorto da interessi economici. Wakefield è stato poi radiato dall'Ordine dei medici.

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