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Nature, risultati studi su topi influenzati da sesso scienziati

28 aprile 2014 | 16.04
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Nature, risultati studi su topi influenzati da sesso scienziati

Roma, 28 apr. (Adnkronos Salute) - L'incapacità degli scienziati di replicare in alcuni casi i risultati della ricerca ottenuti su topi e ratti ha contribuito alla crescente preoccupazione sull'affidabilità di questi studi. Ora un team internazionale guidato dalla McGill University di Montreal potrebbe aver scoperto un fattore importante alla base di questo problema: il genere degli sperimentatori, cioè se siano uomini o donne, sembra a sorpresa avere un grande impatto sui livelli di stress di roditori da laboratorio, ancora oggi ampiamente usati negli studi preclinici.

Nella ricerca pubblicata online su 'Nature Methods', gli scienziati riferiscono che la presenza di sperimentatori di sesso maschile produce un livello di stress in topi e ratti equivalente a quello provocata dall'essere intrappolati per 15 minuti in un tubo o costretti a nuotare per tre minuti. E questa reazione indotta dallo stress ha reso topi e ratti di entrambi i sessi meno sensibili al dolore, alterando di volta in volta i risultati dei test. Mentre invece con le ricercatrici questo effetto non è stato prodotto. Il team di ricerca ha anche scoperto che l'effetto degli uomini sui topi è dovuto al loro odore. Un fenomeno dimostrato mettendo una maglietta di cotone, indossata la notte precedente da studiosi maschi o femmine, accanto ai topi. L'effetto è risultato identico a quello causato dalla presenza reale degli sperimentatori.

Ancora più nel particolare, ulteriori esperimenti hanno dimostrato che gli effetti sono stati causati dai feromoni, che gli uomini secernono nelle ascelle a concentrazioni più elevate rispetto alle donne. Queste sostanze segnalano ai roditori la presenza 'allarmante' nelle vicinanze di essere umani di sesso maschile, perché tutti i mammiferi condividono gli stessi 'indicatori' chimici.

"I nostri risultati suggeriscono che una delle ragioni principali dell'impossibilità di replicare studi sugli animali è il sesso dello sperimentatore, un fattore che non è attualmente indicato nel metodo adottato nei documenti pubblicati", dice Robert Sorge, uno degli autori. La buona notizia, dicono gli esperti, è che "il problema è facilmente risolvibile con modifiche alle procedure sperimentali. Ad esempio, dal momento che l'effetto della presenza maschile diminuisce nel tempo, lo sperimentatore uomo dovrebbe semplicemente rimanere per un po' nella stanza con gli animali prima di iniziare il test. Oppure bisognerebbe indicare nei dettagli dello studio il genere dell'autore, per far sì che si prendano tutte le misure del caso".

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