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Sanita': italiana presidente summit europeo fegato, equo accesso a nuove cure (2)

09 aprile 2014 | 13.38
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(Adnkronos Salute) - L'epatite C nel mondo, secondo gli esperti, colpisce un numero di persone che è 4 volte quello delle persone affette da Hiv. L'Italia, secondo le statistiche europee, è fra i Paesi del Vecchio continente più colpiti con un primato in termini di numero di soggetti Hcv-positivi e di mortalità per tumore primitivo del fegato. I nuovi farmaci in arrivo "sono efficaci e anche 'gentili' per il paziente. Hanno meno effetti collaterali perché senza interferone e si danno una volta al giorno. Una sola pillola rispetto alle 12-16 giornaliere che, per esempio, un bimbo non prenderà mai. Questa novità apre anche allo studio sui più piccoli", riflette Mieli-Vergani.

Sotto i riflettori del congresso di Londra ci sarà un numero di trial di fase III senza precedenti sull'epatite C (Abbvie, per esempio, ha annunciato nei giorni scorsi la conclusione del più vasto programma di fase III su una terapia completamente orale e priva di interferone per il genotipo 1 che consente la remissione totale del virus) e si discuterà anche dell'impatto delle nuove terapie. "E' importante trovare una cura per le epatiti virali che sono un problema di sanità pubblica. Sull'epatite C stiamo riscontrando risultati molto buoni che verranno presentati per il genotipo 1 e 4 del virus, i due più difficili da trattare. Medicine da assumere per via orale, con una singola compressa che mette insieme due diversi antivirali e riesce a ottenere risultati eccezionali. Ci sono lavori su pazienti 'naive' e su quelli che hanno già un fallimento terapeutico alle spalle. E ancora studi in cui vengono usati 3 farmaci". (segue)

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