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Toscana: Asl 3, microonde e sfere di ghiaccio contro i tumori

10 febbraio 2014 | 17.32
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Pistoia, 10 gen. (Adnkronos Salute) - Radiofrequenze, microonde (termoablazione) e ghiaccio (crioablazione) per sconfiggere i tumori con il caldo o con il freddo. Dopo i primi interventi nel 2004, eseguiti nel vecchio ospedale del Ceppo, l’attività della radiologia interventistica della Asl 3 di Pistoia è cresciuta di anno in anno. Con il trasferimento nel nuovo presidio ospedaliero San Jacopo si è ulteriormente incrementata con la disponibilità di ambienti più funzionali. Tanto che con queste nuove tecniche nel 2013 sono state eseguite in totale 478 procedure, 100 delle quali riguardanti strettamente la branca oncologica su altrettanti pazienti.

"Abbiamo molte richieste - spiega Luca Carmignani, medico radiologo interventista della Asl 3 di Pistoia - La nostra casistica è una delle migliori a livello nazionale e internazionale per la termoablazione percutanea ed intraoperatoria dei tumori renali e per il trattamento combinato delle metastasi epatiche. Inoltre - dice ancora il medico - da due anni, grazie alla donazione effettuata dal Calcit con il Mercatac, ci siamo dotati anche del sistema per la crioablazione tumorale, che si può utilizzare oltre che con guida ecografica e Tc anche con la Risonanza Magnetica, motivo per il quale risultiamo attualmente l'unico servizio del genere in Italia e il terzo europeo con Strasburgo e Amsterdam. Ecco perché da noi vengono pazienti provenienti anche dall’estero". Le tecniche di termoablazione mediante radiofrequenze e microonde offrono il vantaggio della ridotta invasività e si possono ripetere anche diverse volte: attraverso un ago applicatore, spiegano gli esperti, viene somministrata l'energia che raggiunge (prevalentemente per via percutanea con guida ecografica o Tc) il tessuto malato, provocandone la necrosi coagulativa. Ogni procedura percutanea, in anestesia locale e sedazione, quindi non in anestesia generale, richiede il ricovero ospedaliero che, nella stragrande maggioranza dei casi, non supera le 24-36 ore.

La collaborazione con chirurghi e urologi consente inoltre di poter eseguire anche interventi multidisciplinari in chirurgia aperta e di risolvere, soprattutto per le metastasi epatiche da colon retto, "casi un tempo definiti incurabili, con un importante prolungamento della sopravvivenza ed una ottima qualità di vita". La crioablazione, invece, consiste nel provocare un rapido congelamento e un successivo lento scongelamento della massa tumorale che viene racchiusa in una sfera di ghiaccio (iceball). Per il congelamento vengono utilizzati dei gas: rispettivamente argon ed elio. Entrambi sono somministrati mediante particolari aghi (criosonde) che vengono posizionati nella zona malata. La crioablazione percutanea è eseguita con semplice anestesia locale e questo ovviamente riduce ancora di più l’invasività della procedura.

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