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Rifiuti: dalla carta l'alternativa alla bioplastica per la raccolta dell'umido /Focus

15 maggio 2015 | 17.33
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L'ad di Sumus Italia, Lolli: "I nostri sacchi, fatti di carta giunta quasi all'ultimo stadio di riciclabilità, seguono direttamente il destino del rifiuto che hanno al loro interno: nel caso della raccolta dell'organico vanno direttamente al compostaggio di qualità o alla produzione di biogas e successivo compostaggio; nel caso della raccolta della carta, rientrano nel ciclo del macero"

Rifiuti: dalla carta l'alternativa alla bioplastica per la raccolta dell'umido /Focus

Stop a rotture, odori, liquami. E risparmi per utenti, Comuni, gestori di raccolta e impiantisti. Davide Lolli, ad di Sumus Italia, racconta all'Adnkronos le virtù del sacchetto in carta riciclata per la raccolta dell'umido, alternativa possibile ai sacchi in bioplastica.

"Sumus Italia è l'unica ditta italiana specializzata nella produzione di sacchi brevettati in carta riciclata per la raccolta differenziata del rifiuto organico o della carta", spiega Lolli. "I nostri sacchi, fatti di carta giunta quasi all'ultimo stadio di riciclabilità, seguono direttamente il destino del rifiuto che hanno al loro interno, quindi: nel caso della raccolta dell'organico vanno direttamente al compostaggio di qualità o alla produzione di biogas e successivo compostaggio; nel caso della raccolta della carta, rientrano nel ciclo del macero. Ciò non può dirsi delle bioshopper che necessariamente devono essere impiegate prima come imballo e che quindi entrano in circuiti distributivi svariatissimi, nei quali il rischio di inserimento di sacchi non conformi è molto alto".

Quali i vantaggi della 'carta'? "La riduzione media del 20% in peso del rifiuto per evapotraspirazione naturale, senza produzione di odori, liquami e rotture, prima della raccolta dell'organico. Altissima purezza dell'organico (in Trentino siamo arrivati all'organico puro in impianto: 0% di materiale non compostabile). Riduzione del numero di sacchi forniti nel tempo all'utenza, tra il 17 e il 30% in meno rispetto alla concorrenza, nessuna confondibilità con la plastica, riduzione dei costi diretti e indiretti economici e ambientali lungo tutta la filiera per Comuni, gestori di raccolta e di impianto".

Performance che si traducono in un interesse crescente verso questo tipo di soluzione. Il sacchetto Sumus "attualmente è molto diffuso in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e nelle Marche. Inoltre è presente in ascesa in Piemonte. E' inoltre diffuso a macchia di leopardo in Lombardia, Veneto, Liguria - spiega Lolli -. La sensibilità e l'attenzione in genere sono molto alte in queste regioni e stiamo verificando atteggiamenti positivi anche nel Centro-Sud".

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