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Ue, von der Leyen: "Next Generation Eu sia modello per il nuovo Patto di stabilità"

19 giugno 2023 | 16.27
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Gentiloni: "Con nuove regole maggiore calo debito da 30 anni"

Ursula von der Leyen  - (AFP)
Ursula von der Leyen - (AFP)

Next Generation Eu, il piano di ripresa post pandemia, con i suoi Pnrr fungerà da progetto pilota per applicare il nuovo patto di stabilità. A sottolinearlo è stata la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante il collegio dei commissari del 26 aprile scorso che ha approvato la proposta di riforma della governance economica dell'Ue, secondo il verbale della riunione, proposta su cui i ministri delle Finanze si sono confrontati in Consiglio per la prima volta settimana scorsa. "La presidente - si legge nel verbale, consultato dall'Adnkronos - ha esortato sia la Commissione che gli Stati membri a basarsi sulle lezioni molto utili apprese grazie a Next Generation Eu, che per la prima volta ha consentito di stilare piani nazionali specifici per Paese, soggetti a condizioni legate a investimenti e riforme. Questo modello potrebbe utilmente servire come base per l'applicazione delle nuove regole di governance economica".

Nuove regole che prevedono, nella proposta della Commissione, piani a medio termine (4 anni, estendibili a 7 in determinate condizioni) disegnati su misura per ciascun Paese. Von der Leyen, che è tedesca e milita della Cdu, lo stesso partito di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble, ha anche delineato esplicitamente l'inadeguatezza del vecchio patto di stabilità (quello ancora formalmente in vigore, sospeso dalla clausola di salvaguardia dal marzo 2020): la presidente, riporta il verbale, "ha notato che, quando il patto di stabilità e crescita è stato introdotto, nel 1997, il livello del debito pubblico nella maggior parte dei Paesi membri era sotto il 60% del Pil", mentre ora è superiore all'80%.

Inoltre, la presidente "ha sottolineato due caratteristiche centrali del patto attuale, in particolare l'approccio uniforme, con un tetto per il debito pari al 60% del Pil per tutti gli Stati membri", nonché "sanzioni per il mancato rispetto delle regole così drastiche che non sono mai state inflitte". Su questo punto, il commissario all'Economia Paolo Gentiloni ha sottolineato che avere regole applicabili vuol dire anche avere risultati: "Non si tratta di avere regole più flessibili - ha spiegato - ma regole più efficaci. Se le nuove regole venissero applicate con successo, gli Stati membri potrebbero vedere il calo del debito più grande da trent'anni a questa parte". Von der Leyen, da parte sua, ha ricordato che "crisi successive hanno profondamente alterato la situazione economica nell'Ue", citando in particolare "l'attivazione della clausola generale di salvaguardia durante la pandemia di Covid-19. La grande maggioranza ha ora livelli di debito superiori al 60% del Pil ed è quindi direttamente colpita dall'adattamento delle regole di governance Ue alla nuova realtà post-pandemica". Il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis durante la riunione ha difeso il pacchetto, sottolineandone l'approccio "equilibrato", frutto di "tutti i contributi ricevuti" dalla Commissione.

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