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Scienza e vino

Vuoi una memoria lunga? Bevi un bicchiere di vino

30 maggio 2022 | 10.54
LETTURA: 3 minuti

Uno studio pubblicato su Brain Sciences dimostra come un consumo moderato della bevanda aiuti a contrastare la demenza. Risultati diversi tra uomini e donne: queste hanno meno benefici

Vuoi una memoria lunga? Bevi un bicchiere di vino

Riuscire a ricordare a lungo è possibile anche bevendo un bicchiere di vino tutti i giorni. Almeno così sostiene uno studio sul rapporto tra consumo di vino - e di tè - e ritardo della demenza. La ricerca è stata condotta dalle università tedesche di Giessen e di Lipsia e pubblicata su Brain Sciences. I ricercatori hanno preso in considerazione i dati di 350mila persone inserite in Biobank, un database biomedico che raccoglie informazioni su oltre mezzo milione di residenti nel Regno Unito di età compresa tra i 38 e i 73 anni. Tra questi sono stati identificati 4.270 casi di demenza all'interno del gruppo intervistato.

La base dello studio poggia su un questionario rivolto alle abitudini alimentari, nel quale il consumo di vino rosso, vino bianco e Champagne è raggruppato sotto il termine "vino", mentre birra, liquori e vino liquoroso sono stati etichettati come "non vino". Agli intervistati sono state somministrate diversi quantità della bevanda: leggera (meno o uguale a 12 grammi di alcol al giorno) moderata (maggiore di 12-24 grammi) e pesante ( più di 24 grammi). Stessa cosa è stata fatta con caffè e tè, dove il consumo del primo è ritenuto moderato con tre/quattro tazze a giorno, mentre il tè è stato raggruppato in quattro categorie come il vino: leggero (da zero a due tazze al giorno), moderato (da tre a quattro tazze al giorno) e pesante (più di cinque tazze al giorno).

I risultati hanno mostrato che, tra tutti i partecipanti, i bevitori moderati di vino avevano un rischio di demenza inferiore del 19% rispetto ai non bevitori di vino. C’è tuttavia un dato da tenere presente: quando i risultati sono stati divisi per sesso, è emerso che gli uomini che bevono vino hanno mostrato un rischio inferiore del 17%, ma nelle donne bevitrici non è stata rilevata alcuna differenza statisticamente significativa rispetto ai non bevitori.

Secondo l’autrice principale della ricerca, la dottoressa Sylva Mareike Schaefer, quello della demenza è un argomento sempre più drammaticamente attuale a causa dell’invecchiamento generale della popolazione, ma colpisce il differente esito rispetto all’appartenenza di genere. “Probabilmente - spiega il medico - ciò è dovuto a una maggiore vulnerabilità delle donne agli effetti nocivi dell’alcol, nonché a una maggiore aspettativa di vita”.

Sul caffè non sono emerse differenze significative in base ai livelli di consumo, mentre il ha mostrato un effetto simile al vino: le persone che bevono da tre a sei tazze al giorno hanno mostrato un rischio di demenza inferiore al 31%. Questa somiglianza va cercata in alcune sostanze naturali comuni: il tè, come il vino infatti, contiene elevate quantità di flavonoidi, composti polifenolici che si trovano negli alimenti di origine vegetale. A questa sostanza va inoltre affiancato il resveratrolo, altra componente fenolica che ritroviamo nella buccia dell’uva e che, secondo questo come molti altri studi scientifici, ha un effetto neuroprotettivo a aiuta a contrastare le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

(Adnkronos - Vendemmie)

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