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Allarme Pechino, nuovi contagi: "Ce ne saranno ancora"

17 giugno 2020 | 07.37
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Aumenta il livello d'allarme per il nuovo focolaio di coronavirus nella capitale della Cina, che ha già chiuso le scuole in diverse aree: 137 casi in due giorni. Stop anche allo sport, chiese di nuovo chiuse. Media: "Sotto accusa il salmone importato", ma per il centro emergenze "non ci sono prove". E la Norvegia respinge le accuse

Afp
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Pechino lotta contro il tempo per fermare i nuovi contagi a causa della pandemia di coronaivurs. Stamani sono stati confermati altri 31 casi di trasmissione locale, con il totale salito - secondo i dati ufficiali - a 137 in sei giorni. "E' possibile che continuino a emergere per un po' di tempo nuovi casi di infezione", ha ammesso Pang Xinghuo, numero due del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Pechino, citato dai media ufficiali del gigante asiatico. Fra i 137 casi c'è anche un paziente di soli otto anni e una persona è in condizioni giudicate "critiche".

Lo riferiscono le autorità sanitarie della capitale cinese ieri hanno innalzato da 3 a 2 il livello di "risposta all'emergenza" sanitaria su una scala in cui il primo grado è il più grave e sospeso tutti i collegamenti aerei con Pechino per preservare la salute pubblica. Questa mattina sono più di mille i voli cancellati in due aeroporti di Pechino. Il Quotidiano del Popolo scrive di 1.255 voli cancellati in due aeroporti della città, con un dato aggiornato alle 9.10 ora locale (le 3.10 in Italia) e che - si legge - equivale a circa il 70% dei voli previsti.

Stop anche agli eventi sportivi e agli sport di gruppo. L'Ufficio per lo sport del governo municipale ha deciso per la sospensione di tutti gli eventi sportivi e la chiusura di alcune palestre. La chiusura viene imposta a tutte le piscine e palestre con locali sotterranei. Lo stop riguarda tra l'altro pallavolo, pallacanestro e calcio. E la diocesi di Pechino torna a chiudere le chiese per coronavirus. Padre John Baptist Zhang, della Jinde Charities, spiega al Sir che "l’attuale rimbalzo dell’epidemia a Fengtai di Pechino è un avvertimento per tutti: nessuno può credere di prendere alla leggera il virus". La diocesi di Pechino aveva riaperto le parrocchie il 10 giugno e alcune chiese avevano potuto celebrare messe. Ora il contrordine.

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