Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni faccia marcia indietro sul Fondo Nasko, istituito nel 2010 dalla Regione per sostenere le donne in difficoltà economica che scelgono di non abortire. L'ultimo appello a non modificare in senso restrittivo i criteri di accesso ai contributi arriva da Paolo Micheli, consigliere regionale di Patto Civico: "Altro che accuse infondate e offensive - commenta in una nota, riferendosi alle ultime dichiarazioni del Governatore - La decisione di escludere le donne immigrate dal fondo Nasko è inaccettabile. Maroni dovrebbe prendere atto di critiche che arrivano non soltanto dalle opposizioni e da un pezzo della sua maggioranza, ma anche da fonti autorevoli come don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana. E dovrebbe trarne le conseguenze".
"Con il tentativo di introdurre il criterio della residenzialità per l'accesso a tutti i contributi regionali" (per i fondi Nasko e Cresco si parla di residenza da almeno 5 anni in regione, ndr), "è evidente come la Lega porti avanti la sua odiosa battaglia di discriminazione", aggiunge Micheli. "L'unico criterio oggettivo nell'assegnazione di fondi, siano per il sostegno all'affitto o alla maternità, deve invece essere quello legato alla condizione sociale e alla difficoltà economica. Ed è in tal senso che intendiamo spendere il nostro impegno su questa vicenda".