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Abu Omar: "Farò causa ad apparati egiziani per le torture subite"

24 febbraio 2016 | 11.04
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Abu Omar (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Abu Omar (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Hasan Mustafa Ismail, meglio noto come ' Abu Omar', l'ex imam della moschea di Milano rapito nel 2003 dai servizi segreti americani e poi torturato in Egitto, farà causa agli apparati di sicurezza del suo Paese per le torture subite. Lo annuncia lui stesso in un'intervista ad Aki - Adnkronos International. "Chiedo all'Italia di aprire un dossier sulle torture che ho subito in Egitto", spiega Abu Omar, rivelando di essere "in procinto di avviare una causa" su questo caso. "Inizierò presto a consultarmi con il mio avvocato italiano per sporgere una denuncia in Italia contro gli apparati repressivi egiziani", annuncia.

"Non avrei mai voluto fare causa contro l'Italia, un Paese che mi ha ospitato e mi ha dato da vivere, ma il segreto di Stato imposto sul mio caso mi ha spinto a compiere questo passo", ha quindi aggiunto l'ex imam .

Ieri la Corte europea per i diritti dell'uomo ha condannato l'Italia per il caso Abu Omar. Quattro successivi governi italiani, dal 2003 al 2013, hanno imposto il segreto di Stato sul rapimento di Abu Omar, che a quel tempo era indagato dalla Procura di Milano per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

"Il segreto di Stato sul mio caso a favore (dell'ex) direttore dei servizi segreti (Nicolò Pollari, ndr) e di alcuni esponenti militari mi ha spinto a fare questo passo contro l'Italia e ho vinto", spiega Abu Omar, che si dice "molto felice per la sentenza della Corte europea per i diritti umani". Infatti "anche se sono state emesse sentenze definitive a mio favore, nessuna è stata ancora attuata", aggiunge l'ex imam, con riferimento ai risarcimenti che gli spetterebbero in base a sentenze precedenti.

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