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Addio a Henning Mankell, giallista da 40 milioni di copie

05 ottobre 2015 | 12.38
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Henning Mankell (Afp) - AFP
Henning Mankell (Afp) - AFP

Addio a Henning Mankell, l'inventore del commissario Kurt Wallander, protagonista di una delle più celebri serie poliziesche di tutti i tempi, che ha conosciuto ulteriore fama grazie alla serie televisiva prodotta dalla Bbc, interpretata dall'attore Kenneth Branagh. Morto in una clinica di Goteborg questa mattina, Mankell aveva 67 anni e nel gennaio 2014 gli era stato diagnosticato un tumore nella parte posteriore del collo e al polmone sinistro.

Mankell era l'autore svedese più tradotto nel mondo dopo Stieg Larsson: più di quaranta lingue per oltre quaranta milioni di copie. I suoi libri gialli con le avventure dell'ispettore Wallander, poliziotto di una piccola città costiera di Ystad con la personalità difficile, sono tradotti in italiano dall'editore Marsilio.

Autore di circa 30 libri, 12 sono i titoli finora pubblicati, tra il 1991 e il 2013, con il commissario Wallander: "Assassino senza volto", "I cani di Riga", "La leonessa bianca", "L'uomo che sorrideva", "La falsa pista", "La quinta donna", "Delitto di mezza estate", "Muro di fuoco", "Piramide", "Prima del gelo", "L'uomo inquieto" e "La mano".

A metà gennaio di un anno fa, Mankell si era recato a Stoccolma da un ortopedico per una dolorosa ernia del disco nella zona del collo. In realtà si trattava di un tumore. Il romanziere stesso, nato a Stoccolma nel 1948, ha dato l'annuncio sul suo sito web il 29 gennaio successivo: "La mia ansia è profonda, anche se riesco a tenerla sotto controllo".

Impegnato politicamente a sinistra, Mankell era sposato con la regista teatrale e televisiva Eva Bergman, figlia del leggendario regista Ingmar Bergman, e ha partecipato nel 2010 alla Freedom Flotilla che ha tentato di forzare il blocco navale israeliano alla Striscia di Gaza.

Nato a Stoccolma il 3 febbraio 1948, Mankell è cresciuto nelle città svedesi di Sveg e di Boras. Il padre di Mankell, Ivar, era un giudice, e il nonno, da cui prese il nome Henning, un compositore. All'età di 20 anni, aveva già iniziato la sua carriera di scrittore e assistente presso il Riksteater di Stoccolma. Negli anni seguenti continuò a collaborare con diversi teatri in Svezia.

Negli anni settanta, Mankell andò a vivere in Norvegia con una norvegese membro di un partito maoista comunista del lavoro. Mankell collaborò alle attività di quel partito, pur senza mai farne parte. Nel 1985 Mankell ha fondato il Teatro Avenida, a Maputo in Mozambico, dove per circa un decennio ha trascorso buona parte del suo tempo e dove ha trovato ispirazione per il suo lavoro. Nel 1998 si è sposato con Eva Bergman, rientrando poco dopo in Svezia. Nel 2001 ha costituito una propria casa editrice, Leopard Forlag, con il fine di aiutare i giovani talenti africani e svedesi.

Nel 2008 gli è stata conferita la laurea honoris causa dalla Saint Andrews University in Scozia. Tra gli altri romanzi di Mankell, i primi apparire in italiano sono stati "Il cane che inseguiva le stelle" e "Joel e le lettere d'amore" e "Il segreto del fuoco", tutti e tre pubblicati da Fabbri. Marsilio ha edito: "Comédia infantil", "Il figlio del vento", "Il ritorno del maestro di danza", "Nel cuore profondo", "Scarpe italiane", "Il cinese", "Ricordi di un angelo sporco" e "L'occhio del leopardo". Da Rizzoli sono apparsi: "Il ragazzo che dormiva con la neve nel letto" e "Il ragazzo che voleva arrivare ai confini del mondo". Infine Mondadori ha pubblicato "Il cervello di Kennedy".

Come attivista politico, Mankell fece discutere per la sua presenza a bordo della Freedom Flotilla quando il 31 maggio 2010 fu abbordata dalla marina militare israeliana. Dopo il suo ritorno in Svezia ha chiesto sanzioni per Israele. Il 29 gennaio 2014 ha comunicato, sul suo sito ufficiale, che gli era stato diagnosticato un tumore alla nuca ed al polmone sinistro. Ha scritto dell'andamento della sua malattia sul quotidiano svedese "Goteborgs Posten "dal punto di vista della vita e non della morte".

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