Di corsa. Come sempre. Matteo Renzi lavora a programma e squadra di governo confidando in un rapido giro di consultazioni e quindi l'incarico. Il timing, ovviamente, spetta al Quirinale. Ma il segretario del Pd spera in una soluzione veloce per mettersi subito al lavoro a palazzo Chigi. Una squadra forte, un programma asciutto. Pochi punti che parlino al Paese, alla crisi economica e sociale che attraversa. Fatti e azioni che diano sostanza e fiducia a un'operazione che il segretario del Pd, per primo, sa bene da quante critiche e perplessità sia accompagnata.
Quindi, la squadra. E' il momento dei soliti boatos sul totoministri. Una delle poche certezze è il cambio ai vertici dell'Economia. Il fronte renziano non ha mai nascosto la scarsa simpatia per Fabrizio Saccomanni. Chi al suo posto? Nella rosa dei nomi in circolazione ci sono quelli di Pier Carlo Padoan e di Lucrezia Reichlin. C'è chi parla anche di Lorenzo Bini Smaghi. All'Interno potrebbe andare il fedelissimo Graziano Delrio, mentre per Dario Franceschini si continua a vociferare di un passaggio dal governo alla presidenza della Camera. Il suo posto, quello di ministro ai Rapporti con il Parlamento, potrebbe essere ricoperto da Roberto Giachetti, il vicepresidente (renziano) della Camera.
Nelle voci in circolazione i nomi che vanno per la maggiore sono ovviamente quelli degli esponenti dem più vicini al segretario. Vedi Maria Elena Boschi che, già da giorni, viene data ministro delle Riforme. Il portavoce della segreteria Pd, Lorenzo Guerini, potrebbe andare a palazzo Chigi come sottosegretario alla presidenza. Ma per lui, come per Luca Lotti, si parla anche di un ruolo forte al Pd visto che Renzi da premier intende restare anche segretario. Per un altro fedelissimo, Dario Nardella, sembra sempre più confermata la corsa come primo cittadino di Firenze.
