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Alfano: ''Fino a 600mila migranti pronti a partire dal Nordafrica''

03 aprile 2014 | 19.58
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Alfano: ''Fino a 600mila migranti pronti a partire dal Nordafrica''

Palermo, 3 apr. (Adnkronos/Ign) - "Secondo le nostre informazioni tra 300mila e 600mila persone sono dall'altra parte del Mediterraneo, nella riviera nord dell'Africa, ad aspettare di transitare prima o poi. Si tratta di persone che molto spesso finiscono nelle mani dei trafficanti di morte". Lo ha detto a Palermo il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

"Non è una questione solo italiana - ha aggiunto -. Ci batteremo perché questa frontiera venga difesa. C'è lo strumento: si chiama Frontex, va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il problema degli sbarchi".

"L'Europa - ha ammonito Alfano a margine di un convegno sulle politiche per l'immigrazione in Europa - deve prendere definitivamente atto che le frontiere del Mediterraneo sono europee e bisogna proteggerle. Altrimenti il problema degli sbarchi non si risolverà mai".

Al convegno il ministro ha poi sottolineato che "l'Italia è campione nel mondo di soccorso in mare e accoglienza. Con Mare Nostrum abbiamo recuperato oltre 10mila persone dell'altra sponda del Mediterraneo. E la comunità siciliana si sta facendo carico dell'accoglienza". "Noi siamo un Paese di transito - ha aggiunto - loro vogliono andare in Paesi che hanno un sistema di welfare più accogliente".

Alfano ha spiegato che ''non siamo in una condizione di emergenza, ma di immanenza. Bisogna aver chiaro che la questione non è più in termini di emergenza, c'è fatto strutturale al di là del Mediterraneo da considerare''.

"Chiediamo la modifica del trattato di Dublino - ha rimarcato il ministro - perché l'Italia non può essere la prigione di chi arriva in Italia ma vuole andare da un'altra parte".

''In questo momento oltre questo nostro mare ci sono migliaia di persone che ambiscono a venire e questa vicenda - ha osservato ancora - è l'epifenomeno dell'instabilità dei regimi politici e la grande forza di organizzazioni criminali e trafficanti di morte. Bisogna chiedersi se in quei luoghi la cooperazione internazionale sta funzionando".

Alfano ha quindi avvertito sul ''rischio di trovarci un continente razzista e con il seme della xenofobia. In questo semestre di presidenza italiana del consiglio dell'Unione Europea - ha aggiunto - chiederemo con forza che il sistema Frontex sia funzionante e che ci sia una politica di immigrazione europea che trovi un punto di incontro tra accoglienza e sicurezza''.

LE REAZIONI - "Alfano come Maroni - ha commentato il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni - Siamo di nuovo all'allarme dell'invasione biblica. Invece di fare campagna elettorale sul dramma dell'immigrazione dovrebbe fare il suo mestiere di ministro dell'Interno. Dovrebbe cambiare e ampliare il sistema dell'accoglienza e dell'asilo e smettere con gli allarmi preventivi". Secondo Fratoianni "è improcrastinabile cancellare la Bossi-Fini e riscrivere la politica sull'immigrazione. I nostri complimenti - ha concluso - al governo Pd-Alfano".

Mentre per il deputato della Lega, Roberto Caon, Alfano ''dimentica di dire che mercoledì il suo partito, che si chiama Nuovo centrodestra ma fa politiche di sinistra, ha votato l'abolizione del reato di clandestinità. Adesso, grazie alle politiche sostenute dal ministro dell'Interno, dovremo prepararci a un'invasione di 600mila clandestini che saranno liberi di girare per il Paese''.

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