"Grave rissa nel carcere di Modena, dove quattro detenuti, tre albanesi e un nigeriano, si sono affrontati con oggetti vari e armi improprie, tanto da dover successivamente fare ricorso alle cure dei medici dell'ospedale. Non si conoscono, al momento, i motivi che avrebbero scatenato la lite". Lo riferiscono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria.
"Un'altra rissa, con conseguenze meno gravi - riferiscono ancora - si è verificata fra tre detenuti ristretti in un altro reparto. Si tratta di reparti tutti aperti - spiegano - dove si applica la sorveglianza a distanza, senza la presenza degli agenti di polizia penitenziaria che sono intervenuti comunque prontamente".
"La situazione nel carcere modenese - denunciano - è diventata ormai ingestibile, proprio a causa del regime aperto nei reparti detentivi, senza la previsione di un reparto chiuso, dove contenere coloro che si rendono responsabili di gravi infrazioni disciplinari. Ormai i detenuti sono convinti di poter fare tutto ciò che vogliono. Ciò rappresenta sicuramente un fallimento per l'istituzione penitenziaria, poiché il mancato rispetto delle regole, da parte dei detenuti - concludono - costituisce un presupposto negativo per ogni ipotesi di recupero e reinserimento sociale".