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Rinnovabili: caro bolletta per le isole minori, 60 mln l'anno

22 luglio 2015 | 15.24
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Rinnovabili: caro bolletta per le isole minori, 60 mln l'anno

Sono venti paradisi turistici, tra cui Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Giglio, Tremiti. Le isole minori italiane oggi producono la quasi totalità della loro energia con generatori diesel inquinanti e costosi. Una scelta che i cittadini italiani pagano in bolletta con oltre 60 milioni di euro l’anno. Grazie all’efficienza energetica e alle rinnovabili queste isole potrebbero abbandonare per sempre il petrolio e soddisfare interamente la propria domanda di energia in modo pulito.

E' quanto emerge dal report “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole” presentato oggi a Palermo da Greenpeace. Proprio in queste settimane il ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando a un decreto per modificare il sistema di produzione energetica di queste isole "che possono rappresentare un laboratorio di sperimentazione per lo sviluppo di tecnologie e sistemi sostenibili, esportabile il tutto il mondo. Dobbiamo, quindi, imboccare la strada dell’innovazione tecnologica, puntando a un sistema basato sull’integrazione fra fonti rinnovabili ed efficienza energetica", dichiara il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.

"Vista la distanza dalla terraferma - aggiunge Orlando - non ha alcun senso realizzare elettrodotti per collegarle alla rete nazionale, dunque si può ragionare su un sistema energetico 100% rinnovabile come una sfida che impegna a guardare in modo nuovo al concetto di autonomia, considerando proprio le innovazioni in corso sui sistemi di distribuzione, produzione, stoccaggio dell’energia".

Il rapporto, realizzato da Exalto Energy & Innovation per conto di Greenpeace, analizza nel dettaglio l’attuale situazione delle venti isole italiane non connesse alla rete elettrica nazionale e sviluppa scenari 100 per cento rinnovabili per Pantelleria, Lampedusa e Favignana, luoghi simbolici anche per il fronte anti-trivelle. Tuttavia, il modello illustrato nel rapporto è applicabile a tutte le isole, non solo italiane, che non sono connesse alla rete elettrica nazionale.

L’iniziativa fa parte della campagna “Solarnia, solar paradise”, lanciata in diversi Paesi europei (tra cui Spagna, Grecia e Croazia). In poche ore oltre 5mila persone hanno già firmato la petizione di Greenpeace per promuovere un futuro diverso, 100 per cento rinnovabile, per le isole del Mediterraneo.

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