Il capo missione di Mare Jonio all'Adnkronos: "È un rischio che mettiamo in conto, le ambulanze non smettono di soccorrere perché c'è il coronavirus"
"E' un rischio che mettiamo in conto. D'altronde potrebbero le ambulanze smettere di soccorrere le persone perché c'è il Covid? Potrebbero i vigili del fuoco non spegnere gli incendi perché c'è il Covid?". A dirlo all'Adnkronos è Luca Casarini, capo missione di Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, dopo il caso dei 28 migranti, soccorsi in acque internazionali dalla Sea Watch e adesso a bordo della Moby Zazà risultati positivi al Coronavirus.
Lo scorso 19 giugno proprio la Mare Jonio aveva soccorso 67 persone poi sbarcate a Pozzallo, ma tra loro non c'era alcun caso di positività al virus.
"A bordo abbiamo protezioni uguali a quelle degli ospedali e i controlli anti Covid fatti dal medico di bordo - aggiunge Casarini -. E se ci sono contagi vanno curati, come con tutti gli esseri umani. Non si può sospendere di soccorrere le persone perché c'è la pandemia. Non si può condannarli a morte come cura per il Covid", conclude il capo missione.