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Caso Regeni, Di Maio: "Legittime critiche genitori, stiamo facendo il massimo"

16 luglio 2020 | 15.07
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Il titolare della Farnesina si è detto "sicuro che arriveremo alla verità"

(Afp)
(Afp)

"Ogni critica anche forte" da parte dei genitori di Giulio Regeni, per il cui "immenso dolore provo profondo dolore, è legittima e comprensibile". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un'audizione davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Regeni, ribadendo che "come governo stiamo facendo il massimo".

Il titolare della Farnesina si è detto "sicuro che arriveremo alla verità". "E' un impegno chiaro e una responsabilità che sentiamo forte nelle nostre coscienze'', ha dichiarato Di Maio. L'obiettivo del governo, ha aggiunto, è quello di fare ''piena luce sul barbaro omicidio di Giulio Regeni'', garantendo che ''come governo stiamo facendo il massimo per la verità''. "Abbiamo profonda fiducia nel fatto che i nostri inquirenti siano in grado con le loro continue interlocuzioni di far progredire questa inchiesta, di farla avanzare", ha detto.

Per Di maio la vendita di armi all'Egitto ''non credo che infici la ricerca della verità'' sull'omicidio di Giulio Regeni. Allo stesso modo, ha proseguito Di Maio, ''non credo che possa essere una leva per ottenerla. La nostra leva è il rapporto quasi esclusivo del corpo diplomatico, le relazioni tra organi di governo, le azioni della nostra intelligence. Tutto quello che possiamo fare come Stato''. ''Ho i miei dubbi che la vendita di questi prodotti all'Egitto si possa intendere come un favore dell'Italia all'Egitto perché ci sono altri Paesi che sono pronti a fare lo stesso'', ha aggiunto.

Quindi ha spiegato: ''La strategia del governo di tenere l'ambasciatore al Cairo si fonda su una azione incessante per ottenere la verità su chi purtroppo non c'è più come Giulio e su chi, come Patrick Zaki, c'è ancora e va tutelato nei suoi diritti fondamentali sollecitando anche il coinvolgimento dei partner europei''. ''E' fuorviante - aggiunge - credere che mantenere il nostro ambasciatore al Cairo significhi non perseguire la verità sul caso Regeni. Viceversa credo sia altrettanto fuorviante pensare che il ritiro del nostro ambasciatore sia necessario per raggiungere la verità''.

Il rapporto tra Italia ed Egitto è ''oggettivamente compromesso'' a seguito della vicenda, ha poi dichiarato Di Maio. ''Le relazioni con l'Egitto risentono fortemente della tragica irrisolta vicenda Regeni. La qualità e l'intensità delle relazioni con il Cairo non sono paragonabili a quelle del passati e sono nettamente al di sotto delle potenzialità'', ha sottolineato il titolare della Farnesina. Gli incontri e i vertici bilaterali tra Italia ed Egitto, ha proseguito Di Maio, rispetto al passato sono ''fortemente limitati, la cooperazione economica con quello che prima era uno dei nostri partner commerciali nella regione è altrettanto depotenziata come dimostra il perdurante congelamento delle attività del Business council sospeso dal 2017 nonostante richiesta egiziana''.

Di Maio ha tuttavia ricordato che ''l'Egitto è un Paese con il quale abbiamo interesse a mantenere i rapporti su dossier come la Libia, dove Il Cairo svolge un ruolo imprescindibile, la collaborazione nella lotta al terrorismo e ai traffici illeciti, nella gestione dei flussi migratori. In tutti questi settori la collaborazione tra Italia ed Egitto risponde a un nostro interesse nazionale, non solo sul piano della collaborazione bilaterale, ma anche nell'ambito di una auspicata stabilizzazione del vicino medioriente'', ha aggiunto.

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