La moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena accusata di avere favorito la latitanza del marito dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia di venerdì nel carcere di Arghillà a Reggio Calabria dove è detenuta
Chiara Rizzo si è avvalsa della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia fissato venerdì alle 11.30 nel carcere di Arghillà a Reggio Calabria. “Lo ha deciso - dichiara ad Adnkronos uno dei suoi legali, l’avvocato Carlo Biondi - in conseguenza della decisione del giudice di non permetterle di parlare con noi, non certo per volontà di tacere. Avevamo chiesto di poter parlare con la nostra assistita prima dell’interrogatorio, inviando una memoria-istanza in cui si faceva presente che il periodo di cinque giorni dall’emissione dell’ordinanza in cui vigeva il divieto per Chiara Rizzo di parlare con i suoi avvocati era ampiamente superato ma il giudice ha interpretato il provvedimento diversamente. A questo punto la signora Rizzo - chiarisce Biondi - ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere ma abbiamo già concordato con i pm un interrogatorio per giovedì alle 15. Lunedì e martedì potremo incontrare la nostra assistita. Valuteremo anche le eventuali conseguenze della decisione del giudice’’.
Chiara Rizzo, moglie dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena ha ricevuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di avere favorito la latitanza del marito, che si trova a Dubai dopo essere stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Arrestata l’11 maggio scorso a Nizza dalla polizia francese su mandato di cattura europeo mentre stava ritornando in Italia, Rizzo e’ stata estradata dalla Francia il 20 maggio.
