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Cgil: "Se Renzi non ci ascolta siamo pronti alla mobilitazione"

09 marzo 2014 | 18.51
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Cgil:

Roma, 9 mar. (Adnkronos/Ign) - La Cgil non esclude anche la mobilitazione se il Governo non darà le risposte che il sindacato si aspetta e se non accoglierà le proposte avanzate sul lavoro e sul fisco. E' quanto emerso nel corso del dibattito al direttivo del sindacato di Corso d'Italia riunito per una discussione sulla situazione politica ed economica del Paese a cui ha preso parte anche la leader Susanna Camusso.

Le rivendicazioni della Cgil sul fronte del lavoro puntano, in particolare, a creare occupazione attraverso investimenti pubblici e privati e un intervento sugli ammortizzatori sociali che sia a carattere inclusivo e universale, fa sapere il sindacato.

Sul fronte fiscale, la Cgil si aspetta un intervento sulle detrazioni e non generalmente sull'Irpef perché è emerso nel corso del dibattito, un intervento di quel tipo potrebbe premiare possibili evasori mentre un intervento sulle detrazioni andrebbe a vantaggio certo di lavoratori e pensionati.

Il leader della Fiom Maurizio Landini propone a Renzi "un patto per lo sviluppo", partendo dal lavoro, e lo sollecita a cambiare l'Italia insieme agli operai. "Il nostro Paese - scrive Landini in una lettera aperta indirizzata al premier su "La Repubblica" - conosce un'emergenza occupazionale e una crisi sociale che trascina centinaia di migliaia di persone nell'insicurezza e nella paura di non poter garantire un futuro a se stessi ed ai propri figli", in questo scenario "la democrazia è a rischio nel nostro Paese se non si combatte la disoccupazione e la precarietà".

Landini quindi si dichiara disponibile "a chiarire il senso e la realizzabilità" di questo patto "direttamente" con Renzi ed i suoi ministri competenti, preannunciando per il 21 marzo a Roma "una grande assemblea di delegate e delegati metalmeccanici". "Secondo noi -scrive Landini entrando nel merito- sono da evitare interventi a pioggia. Bisogna individuare delle priorità". Ad esempio, sottolinea il leader della Fiom, "ogni euro pubblico a favore delle imprese deve essere vincolato a quanti posti di lavoro si difendono e si creano". Ma non solo.

Landini sottolinea che "vanno resi possibili forme di credito e di finanziamento agli investimenti a tassi agevolati per le piccole e medie imprese, incentivando la costituzione di reti d'impresa". "Non serve a nulla -scrive ancora Landini nella lettera aperta a Renzi- una riduzione generalizzata e non selettiva del cuneo fiscale. Per una ripresa dei consumi la tassazione va ridotta a partire da una riduzione dell'Irpef sui redditi da lavoro più bassi e ripristinando una vera tassazione progressiva".

Il numero uno della Fiom quindi avanza la proposta "di forme di reddito minimo universale" e, dice, "cancellare l'articolo 8 della legge 148 del 2011, con cui si è permesso di derogare ai contratti nazionali". Per trovare le coperture economiche a questi programmi, Landini sollecita "misure straordinarie" tra cui "la tassazione delle rendite finanziarie, l'istituzione di una patrimoniale, privilegiare la riduzione del peso fiscale per chi investe in Italia e reinveste gli utili anzichè' distribuirli agli azionisti".

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