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Francia: Conte, dobbiamo combattere e non farci intimidire dal terrorismo

16 novembre 2015 | 19.06
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Il ct azzurro Antonio Conte (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Il ct azzurro Antonio Conte (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

"Abbiamo vissuto con grande sgomento i fatti di Parigi, siamo rimasti allibiti per quanto successo. Sono fatti che possono generare timore, paura, p erò sono convinto che bisogna combattere contro questi atti inspiegabili andando avanti e non facendoci intimidire da niente e da nessuno, altrimenti la daremmo vinta al terrorismo". Sono le parole del ct della Nazionale Antonio Conte in merito agli atti di terrorismo che hanno sconvolto Parigi venerdì scorso.

"La soglia dell'attenzione dovrà inevitabilmente salire -prosegue Conte in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Romania-. E' inutile nasconderlo se vogliono colpire diventano pericolosi. E per questo è importante non far scendere nel corso del tempo la soglia d'attenzione contro il terrorismo".

Il ct azzurro parla poi della sfida contro la Romania: "Sinceramente mi auguro domani di vedere la stessa squadra vista con il Belgio, ribadisco a mente fredda che a Bruxelles gli episodi sono stati a nostro sfavore. Ci sono state un paio di disattenzioni che abbiamo pagato a caro prezzo ma siamo sulla strada giusta".

"Stiamo percorrendo una strada per cercare di esaltare le caratteristiche dei giocatori e giocare un calcio propositivo -aggiunge il ct azzurro-. Credo sia la strada migliore per ottenere risultati e dare emozioni a chi ci guarda. Non è una cosa facile da fare nemmeno in un club, figuriamoci in nazionale dove il tempo a disposizione non è molto, per fortuna ho a disposizione calciatori che hanno grande apertura mentale e tattica".

Conte torna poi sulla possibilità di restare in nazionale dopo gli Europei: "Credo di essermi calato bene nella parte di ct, non mi aspettavo di riuscire a sviluppare un determinato lavoro in poco tempo. Detto questo, ci sarà tempo per parlare con la Federazione. Tanto dipenderà dal risultato, ho ben presente in mente il precedente di Prandelli. Cesare aveva firmato il rinnovo prima del mondiale ma poi si è dovuto dimettere perché i risultati sono stati negativi. Sono nel mondo del calcio da tanto tempo per capire che siamo figli del risultato".

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