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Coronavirus, ristoratore Giacon: "E' drammatico ma con sacrifici salvati posti lavoro"

17 novembre 2020 | 17.21
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"Aperto in pieno lockdown sulle ceneri storico Bar Negresco di Roma. Abbiamo concordato meno ore lavoro ma nessun è andato a casa"

Il bar-ristorante 'Piazza Istria' di Roma (Foto Christian Evangelista)
Il bar-ristorante 'Piazza Istria' di Roma (Foto Christian Evangelista)

Il crollo dei consumi prodotto dal coronavirus e rilevato dalla Confcommercio "è davvero drammatico, lo percepiamo in pieno e ci sta costringendo a fare enormi sacrifici" ma "siamo una squadra e così abbiamo ragionato insieme a tutti i nostri dipendenti e trovato una strada per non tagliare nemmeno un posto di lavoro: meno ore ciascuno ma nessuno a casa". A raccontare all'Adnkronos come si può affrontare la crisi dei consumi e gli effetti nella ristorazione del coronavirus è l'imprenditore Andrea Giacon che, in pieno lockdown, con il fratello Federico e con gli altri soci Matteo Pluchino, Antonello D’Angelo e Marco Foti ha aperto 'Piazza Istria' a Roma, un ristorante-bar e tabacchi nato nell'omonima piazza della Capitale, sulle ceneri dello storico Bar Negresco degli anni '60.

"Il nostro locale è nato sulla storia più che decennale del Bar Negresco ed il nostro nuovo risto-bar 'Piazza Istria' era bel progetto: il Covid non ci ha fermato" racconta Antonello D'Angelo, 'figlio d'arte' che porta avanti la tradizione del padre Andrea, fondatore nel 1964 dell'antica torrefazione Negresco. "Siamo andati avanti nonostante le proiezioni sui prossimi mesi siano scoraggianti" e "ce la stiamo - con il nostro team - mettendo tutta" continua il ristoratore.

Giacon ricorda che "quando è esplosa la pandemia" lui ed i soci fondatori erano "a metà del guado". "Abbiamo deciso di guardare avanti e abbiamo alzato le nostre saracinesche nonostante la pandemia" scandisce all'unisono con il socio Antonello D'Angelo. "L’avvio è stato difficilissimo -sottolineano i ristoratori- abbiamo fatto enormi sacrifici, aprendo mutui e non usufruendo di alcun bonus, perché l'attività è nata da poco. Però, grazie allo sforzo di tutte le maestranze - gli chef, i pasticcieri, i barman professionisti - per ora reggiamo". "Siamo un progetto sano in un momento difficile e speriamo nei consumi del Natale, anche se i dati delle proiezioni non sono incoraggianti. Ma noi - tagliano corto Giacon e D'Angelo- guardiamo già 'al vaccino'".

(di Andreana d'Aquino)

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