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Covid e no-vax, le 'colpe' della stampa online

14 dicembre 2021 | 12.38
LETTURA: 2 minuti

Ricerca SocialCom-Blogmeter: sfruttate paure italiani con titoli click-bait e notizie dall'alto carico emotivo

(Afp)
(Afp)

Parte della stampa online ha sfruttato le paure degli italiani per proporre alla cittadinanza contenuti click-bait e notizie dall'alto carico emotivo. E' quanto emerge da una ricerca SocialCom-Blogmeter, presentata oggi al '#SocialCom21 - La comunicazione al tempo dei social'. Dalla ricerca è emerso come l'aumento dei positivi in questi ultimi mesi abbia coinciso con un aumento delle conversazioni social.

"L'opinione pubblica - rileva Walter Quattrociocchi, professore e direttore del Center of Data Science and Complexity for Society presso l'Università La Sapienza di Roma - è completamente spaccata. Siamo davanti a un collasso informativo. Quando si parla di vaccino - sostiene l'esperto - si parla di infodemia".

La colpa però non è tutta della stampa online secondo il direttore del Fattoquotidiano.it, Peter Gomez. "In Italia - afferma - il media principale resta la televisione, i trend sui social sono spesso legati alle trasmissioni televisive. L'errore - sottolinea Gomez - non è stato dare spazio ai no-vax, ma non dare informazioni giuste, e questo spettava a noi giornalisti. A fronte dalla confusione creata dai social - si chiede però il giornalista - quanta confusione hanno fatto gli interventi dei leader politici? Chiudiamo, riapriamo, chiudiamo poi riapriamo. E questo vale per tutti i leader politici".

Diamanti (Youtrend), 'no-vax sono minoranza rumorosa'

"L'Italia è un Paese no-vax? Assolutamente no - afferma dati alla mano Giovanni Diamanti, fondatore di Youtrend - Gli italiani, quando si chiede 'vaccino si vaccino no' o 'Green pass sì o Green pass no', rispondono per i due terzi sì. La netta maggioranza. Una nettissima maggioranza degli italiani - rimarca - è favorevole a restrizioni. La divisione di questo Paese è netta, ma non equa. Sono dati - sostiene l'esperto - che vanno letti di pari passo con i socialmedia. Si parla in Italia del consenso dei no-vax, si definiscono una maggioranza silenziosa. Sono il contrario: una minoranza rumorosa".

"Gli italiani sono stati molto disciplinati, durante i momenti più difficili della pandemia. Ma va detto - sottolinea Luca Ferlaino, fondatore di SocialCom - che è molto difficile spiegare alla gente l'unico vero messaggio che può essere veicolato: il vaccino riduce la possibilità di essere ricoverati in terapia intensiva. Difficile comunicare questa verità. Una verità insicura. Il problema - conclude Ferlaino - è quindi nostro, dei comunicatori".

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