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Covid, Gismondo: "Responsabilizzazione o terza ondata"

24 novembre 2020 | 13.04
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La microbiologa dell'ospedale Sacco: "Controlli e sanzioni se necessario, ma soprattutto tanta comunicazione contro nuovi fallimenti"

Maria Rita Gismondo (Fotogramma)
Maria Rita Gismondo (Fotogramma)

"Se non vogliamo distruggere totalmente l'economia del Paese che è già in ginocchio, dobbiamo assolutamente pretendere una responsabilità personale e sociale". Di fronte allo spettro di una terza ondata di Covid-19, invoca un'azione seria di responsabilizzazione Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano: "Serve fare tanta comunicazione per responsabilizzare la gente", dichiara all'Adnkronos Salute, potenziando anche "controlli e sanzioni" quando necessarie.

L'ipotesi di una terza ondata epidemica "a metà-fine gennaio, dopo i possibili allentamenti delle misure anti-contagio che le festività del Natale potrebbero comportare", ricorda la microbiologa, è stata paventata di recente anche dall'inviato speciale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) David Nabarro. Uno scenario possibile, che per Gismondo significherebbe tuttavia un nuovo fallimento della necessaria opera di responsabilizzazione collettiva. "In fondo - ragiona infatti l'esperta - rappresentano un fallimento" di questa "azione indispensabile" anche le restrizioni attuali. "Quella a cui stiamo ricorrendo è l'estrema ratio dei lockdown" che, "seppur periodici, morbidi e zonali", sempre lockdown sono.

"Un fallimento" che non deve ripetersi, ribadisce Gismondo invitando a guardare all'Asia, diventata un po' l'esempio dei risultati ottenuti nella sconfitta di Covid-19", dove "interi grandi Paesi non hanno mai avuto il lockdown - e penso alla Corea del Sud, al Giappone, all'Indonesia o a Taiwan - ma la gente è rigorosissima nell'attenersi alle misure con mascherine, distanziamento e disinfezione delle mani". La scienziata esorta a una grande campagna di comunicazione sui comportamenti corretti, "utili non solo contro Covid". Perché "se si è incoscienti - fa notare - ci si comporta male anche in lockdown".

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