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Covid, primario Niguarda: "In terapie intensive Lombardia 70% non vaccinati"

Covid, primario Niguarda:
26 novembre 2021 | 20.23
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I reparti di terapia intensiva degli ospedali della Lombardia "ospitano circa il 70% di pazienti non vaccinati e il 30% di pazienti vaccinati". Lo afferma Roberto Fumagalli, direttore della Terapia intensiva dell'ospedale Niguarda di Milano. "Bisogna però considerare -sottolinea- che il numero il pazienti vaccinati è clamorosamente più elevato di quelli non vaccinati". Inoltre "circa il 10% dei soggetti vaccinati sviluppa comunque la malattia e una percentuale nettamente più elevata di non vaccinati la sviluppa. Il vaccino non azzera la malattia, ma ne diminuisce l'incidenza e la gravità", ricorda Fumagalli. All'ospedale Niguarda di Milano "l'aumento dei ricoveri che stiamo osservando è sostanziale. La nostra terapia intensiva era già a capienza massimale nei giorni scorsi, in quanto siamo uno dei centri hub". Regione Lombardia sta ora progressivamente aumentando il numero di ospedali che possono ricoverare pazienti con patologie respiratorie gravi da Covid.

Ma, continua il primario, "il numero di pazienti ricoverati nelle terapie intensive in Lombardia ormai ha superato gli 80 e negli ultimi giorni stiamo incrementando di 6-7 pazienti al giorno". Al Niguarda, spiega il direttore della Terapia intensiva dell'ospedale milanese, "il numero di pazienti è sicuramente in aumento: per il momento abbiamo dei pazienti che si trovano in condizioni ancora accettabili e che sono degenti in terapia intensiva, ma prevediamo che ci sia un progressivo aumento di ricoveri e che altri centri di terapia intensiva vengano attivati".

E' inoltre in calo il tasso di mortalità dei pazienti in terapia intensiva, che durante la prima ondata era "attorno al 39-40%, mentre gli ultimi dati di mortalità danno valori attorno al 34%". Infine, dice Fumagalli, la nuova variante sudafricana del virus "ci preoccupa, ma non la conosciamo ancora bene. In questo momento non stiamo ancora tipizzando questo tipo di variante e la Delta al momento rappresenta il 100% dei casi".

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