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Crisi, vita dura per i single: costi superiori del 66% rispetto alle famiglie

15 febbraio 2014 | 13.55
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Crisi, vita dura per i single: costi superiori del 66% rispetto alle famiglie

Nel giorno di San Faustino eletto da tempo a protettore degli ''scoppiati'' c'è poco da festeggiare per i 7,7 milioni di single italiani che per vivere da soli devono affrontare in un momento di crisi un costo della vita superiore in media del 66 per cento. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha fatto il confronto con la spesa media di ogni componente di una famiglia tipo, sulla base dei dati Istat.

Il giorno successivo a San Valentino è ricordato in Italia in quasi una casa su tre (31 per cento) che - sottolinea la Coldiretti - è abitata dalle cosiddette ''famiglie unipersonali'' con un solo componente, che per effetto dei profondi mutamenti demografici e sociali che si sono verificati sono aumentate del 41 per cento negli ultimi in dieci anni. La vita in solitudine è una vera corsa ad ostacoli dovuta alle difficoltà a far quadrare i bilanci. Vivere da soli è infatti più costoso secondo una analisi Coldiretti dalla quale si evidenzia che la spesa media per alimenti e bevande di un single è di 332 euro al mese, il 62 per cento superiore a quella media di ogni componente di una famiglia tipo di 2,3 persone che è di 204 euro. Per i single - prosegue la Coldiretti - l'aumento di costi è piu' del doppio (101 per cento) per l'abitazione, maggiore del 76 per cento per i combustibili e per l'energia e superiore del 29 per cento per i trasporti.

Gli appartamenti e le case piu piccole hanno prezzi più elevati al metro quadro sia in caso di acquisto che di affitto, usare l'automobile da soli costa di più come pure riscaldare un appartamento. Le stesse offerte promozionali che si stanno diffondendo in tempo di crisi sono spesso legate alla quantità di prodotti acquistati (come i 3 x 2 o la raccolta a punti) e non consentono a chi vive da solo di avvantaggiarsene. La scelta di non stare in coppia - continua la Coldiretti - non è peraltro sempre volontaria ma è anche determinata dall'invecchiamento della popolazione con un maggior numero di anziani rimasti in casa da soli che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Non è un caso che ben l'8,6 per cento delle presone che vivono da sole sopra i 65 anni si trovano - continua la Coldiretti - in una situazione di povertà secondo l'Istat, con la percentuale che sale addirittura al 18,6 per cento nel Mezzogiorno. E' proprio in questa fascia che - sostiene la Coldiretti - si concentra il maggior disagio sociale. In Italia nel 2013 ci sono stati, ben 578.583 over 65 (+14% rispetto al 2012), che sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari facendo la fila davanti alle mense o alle associazioni caritatevoli o chiedendo pacchi di cibo. Per gli anziani che vivono da soli il problema è spesso anche quello dell'impossibilità di affrontare lunghe distanze per fare gli acquisti o la spesa ma anche per andare dal dottore per al progressiva riduzione dei servizi di prossimità nei centri urbani favorita dalla crisi.

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