Il vicedirettore de 'La Verità' all'Adnkronos: "Io stesso ho pubblicato libri con loro"
"Più che di polemiche, in relazione alla presenza della casa editrice Passaggio al Bosco a 'Più Libri, Più Liberi', io parlerei di uno psicodramma, nel senso che siamo passati direttamente, come dire, dalla narrativa alla psichiatria". A parlare, in un'intervista con l'Adnkronos, è il vicedirettore de 'La Verità' Francesco Borgonovo, che interviene sulla bufera scatenatasi per la partecipazione alla fiera romana del libro della casa editrice Passaggio al Bosco. "Condivido l'ottima posizione del presidente dell'Aie, Cipolletta, che ha tenuto il punto dicendo che loro non escludono nessuno", scandisce Borgonovo. Un "circolino", spiega il giornalista, "che conosco bene perché un po' di anni fa, la casa editrice Altaforte, al Salone del libro di Torino, fu al centro delle stesse polemiche e io avevo un libro di Torino scritto con loro: insomma, c'era una lista di proscrizioni in cui ero finito dentro anch'io".
E, rivela Borgonovo, "ho firmato per delle pubblicazioni anche con Passaggio al Bosco, perciò tutto questo mi sembra allucinante". "C'è gente - prosegue nell'analisi il vice direttore de 'La Verità'- che parla di libri che non ha letto, che non conosce e parla per partito preso. Alla fine, questo nasconde semplicemente il fatto che qualcuno che si dice magari critico la proprietà privata, poi dopo invece ci tiene tantissimo alla 'proprietà privata' della cultura. Cioè, pensano che la cultura sia cosa loro".
Sulla libertà di esprimere anche idee non 'mainstream', Borgonovo lavora da sempre. Lo fa, tra le altre cose, anche con 'Galt Media', progetto editoriale della Fondazione Bene Comune, in cui l’ambizione dichiarata è quella di proporre uno spazio di approfondimento che si sottragga al 'pensiero unico' e ai riflessi condizionati del mainstream. La presentazione parla chiaro: mettere al centro "i valori del Bello, del Buono e del Vero". "L'idea di fondo - spiega Borgonovo all'Adnkronos - è cercare di non sbraitare troppo, ma di approfondire, di dare spazio a tutte le voci, quindi anche quelle che sono lontane dalla nostra linea di pensiero". Questo avviene attraverso "vari format in cui, appunto, dialoghiamo con altri, perché l'idea centrale è proprio quella, dialogare e cercare di mettere in pratica lo scambio di idee sentendo opinioni le più diverse".
Il format più usato "è il podcast, che viene caricato anche su alcuni canali radio, mentre alcuni format sono prodotti in collaborazione con La Verità e trasmessi sui suoi canal". Gli argomenti "vanno dall'attualità al game, con alcuni voci di alcuni giovani youtuber e podcaster. Abbiamo Massimo Salvati, che ha 19 anni, Gianluca Zanella, più conosciuto nel mondo del crime, perché va anche in televisione. Poi abbiamo Fabio Dragoni, e altri. Quindi mettiamo insieme anche generazioni diverse, approcci diversi al mezzo", dice all'Adnkronos Borgonovo.
Perché è così difficile oggi far passare alcune idee che non sono osannate dal mainstream? "E' molto più comodo pensarla tutti nello stesso modo - chiosa Borgonovo - Ma questo riguarda anche quello che mainstream non è. Cioè, quelli che sono discriminati dal mainstream poi prendono a ragionare alla stessa maniera, e si fanno andare bene solo la loro bolla. E' una cosa che a me personalmente annoia moltissimo". Analizzando il periodo tra il 30 settembre e il 10 novembre 2025, 'Galt Media' ha pubblicato 711 contenuti ed ha raggiunto oltre 3,4 milioni di visualizzazioni e più di 124mila interazioni sui propri profili social. Dati che fanno intuire quanto il pubblico abbia bisogno di uno spazio dove si ragioni e, non necessariamente, si 'tifi' per una squadra o per l'altra.