Roma, 19 mar. - (Adnkronos/Labitalia) - "L'aria primaverile non riscalda il posto di lavoro che, con l'arrivo della bella stagione, viene vissuto in modo ancora più stressante". Lo dice a Labitalia Alfio Cascioli, psicologo del lavoro e uno dei massimi esperti in materia di strategie motivazionali. "Il mondo del lavoro -assicura- oggi è contraddistinto da vincoli molto stretti e, visto il clima pessimo che, complice la crisi, si è venuto a creare, è raro che guardando fuori dalla finestra il lavoratore senta l'aria della primavera in modo positivo".
"Il livello di insicurezza così come la paura di quello che potrebbe accadere da un momento all'altro -spiega Cascioli- influiscono sull'umore del dipendente-lavoratore, tanto da cambiare un atteggiamento di buon umore di inizio giornata a pessimismo-depressione nel momento stesso in cui si comincia il proprio lavoro".
"Un altro fattore che filtra in negativo l'atmosfera primaverile sul lavoro -assicura- è dato dalla consapevolezza di dover fare, tutti i giorni, un tipo di lavoro ripetitivo che, agli occhi del lavoratore stesso, lo rende insignificante". (segue)