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Salerno, sbarca nave con 26 donne morte

05 novembre 2017 | 11.11
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Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)

E' sbarcata poco dopo le 9 al porto di Salerno la nave Cantabria con a bordo circa 375 migranti e i corpi senza vita di 26 donne, morte durante il viaggio nel Mediterraneo.

Ad attendere al molo l'arrivo dell'imbarcazione c'era l'intera macchina organizzativa messa in campo dalla Prefettura per far fronte all'arrivo di navi con a bordo centinaia di migranti.

Le vittime sarebbero tutte nigeriane, secondo una prima ipotesi, e le salme sono state trasportate all'ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno per l'autopsia che servirà a individuare la causa del decesso.

Al momento, l'ipotesi più accreditata è quella dell'annegamento. Diversi comuni del Salernitano hanno espresso la propria disponibilità a dare sepoltura alle salme.

A Salerno sono sbarcate anche 10 donne in stato di gravidanza e 20 bambini sotto i 10 anni. I migranti saranno ora distribuiti in diverse regioni d'Italia.

UNICEF - "Siamo sconvolti, non si può continuare a morire nel Mediterraneo. Noi tutti, l'Europa, il mondo, dobbiamo aver il coraggio di inginocchiarci e chiedere perdono di fronte al dramma di tutte queste morti in mare" commenta all'Adnkronos Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia.

"Nel Mediterraneo c'è meno speranza di prima - denuncia Iacomini - Molte delle donne che hanno perso la vita sono nigeriane, quindi in fuga dalle violenze peggiori. A nome della mia Organizzazione ma anche a nome della 'buona Italia' chiedo perdono a queste donne che non siamo riusciti a salvare. Così come a tutte le altre che non abbiamo messo in salvo fino ad oggi. Ancora una volta guardiamo inermi un dramma della disperazione. Ma non doveva succedere più?".

"Mi auguro - conclude il portavoce di Unicef Italia - che si parli meno del programma tv da scegliere dove andare a dibattere, di più delle vite da salvare. Che non vanno certo distinte per colore o nazionalità. I bambini e le donne deboli, qualsiasi sia la loro provenienza, vanno salvati non fatti morire. Senza retorica, Renzi e Di Maio, così come tutta la classe politica, mettano al centro del loro dibattito questo scempio non più sopportabile".

ANCI - “L’accordo con la Libia sul fronte immigrazione va periodicamente rivisto. Gli sbarchi stanno aumentando, e tanti sindaci sono impegnati sul fronte dell’accoglienza. Ecco perché è necessario che quell’intesa vada verificata - afferma il componente del direttivo dell’Anci e segretario dell’Unione Popolare Cristiana (Upc), Antonio Satta - Se non eviteremo le partenze, rischiano nuove tragedie del mare come quelle di questi giorni. Il ministero dell’Interno si muova, presto”.

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