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Roma

Maxi scontrino a turiste, il locale: "Serviti primi, grigliate di pesce, contorno e vino"

27 settembre 2019 | 11.25
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Caso maxi scontrino a Roma. Da una parte il post, diventato virale, con il racconto di una cena da "euro 430" di due turiste giapponesi "che avrebbero consumato 'solo' due piatti di spaghetti", riportato da una cittadina nipponica; dall'altra il legale dei titolari del ristorante chiamato in ballo che precisa come "le due turiste giapponesi hanno consumato oltre al primo piatto 'tonnarelli cacio e pepe', due grigliate di pesce fresco misto, contorno di grigliata di verdure, oltre bevande e servizio al tavolo e, addirittura, in occasione del pagamento, hanno elargito ai camerieri una mancia di euro 80" fa sapere l'avvocato Carlo Scorza dello studio 'Scorza & Associati', legale dei titolari dell''Antico Caffè di Marte'.

"Preliminarmente la proprietà chiarisce che le turiste in questione si sono ben guardate da postare lo scontrino fiscale esibendo unicamente la ricevuta di una semplice transazione della carta di credito/bancomat, la quale non contiene il dettaglio dei pasti consumati" sottolinea ancora l'avvocato. "Singolare è poi la circostanza che nessuna contestazione è sorta al momento del pagamento avvenuto in data 4 settembre 2019 e che, solo a distanza di oltre venti giorni, le due turiste si siano ricordate di contestare il conto".

"La proprietà ha già precisato la propria disponibilità a produrre alle autorità che ne facciano richiesta, i documenti giustificativi fiscali/amministrativi relativi alla transazione (pre-conto e scontrino fiscale) dal cui esame ben potrà essere rilevata la specificità di quando consumato - sottolinea l'avvocato Scorza -. Al contempo, lo scrivente studio legale, ha ricevuto mandato di porre in essere le opportune azioni a tutela dell'immagine e della reputazione professionale, con riserva di richiedere i danni patrimoniali e non conseguenti alla lesione ed al pregiudizio arrecato all'attività economica".

La storia - ripresa da alcune testate, tra cui 'Repubblica Roma' e 'Fanpage' - era stata diffusa via Facebook da un'altra cittadina nipponica in Italia, Orie Tanaka. Travolto dalle polemiche e dalle recensioni negative su Facebook, il bar ha anche affidato la replica del proprietario a 'Repubblica': "Prezzi trasparenti, il menù era chiaro. E' tutto scritto nel dettaglio, basta guardare i prezzi: massimo 16 euro per uno spaghetto allo scoglio. Per pagare quella cifra le ragazze non avranno preso solo gli spaghetti ma anche pesce che da noi è fresco: il cliente lo sceglie al bancone, noi lo pesiamo e lo cuciniamo".

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