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Lamorgese: "Esame rapido per domande asilo in zone frontiera"

23 ottobre 2019 | 15.49
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La titolare del Viminale: "Per i Paesi sicuri elencati da Farnesina, esame entro 9 giorni"

Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)

L'esame "accelerato per le domande di asilo presentate in zone di frontiera" è stato annunciato dalla ministra Luciana Lamorgese nel corso del question time alla Camera. "Mi riferisco alla lista dei Paesi sicuri - dice - ed elencati dal ministro degli Esteri il 4 ottobre 2019. L'attuazione di tali provvedimenti consentirà di esaminare le domande di asilo degli stranieri provenienti da tali Paesi entro i termini particolarmente ridotti, comunque non superiori a 9 giorni dalla presentazione della domanda".

Rispondendo all'interrogazione della deputata Laura Ravetto (Forza Italia), Lamorgese aggiunge che a lavori di sistemazione ultimati, l'hotspot di Lampedusa che può ospitare 96 persone potrà ospitare fino a 439 migranti. "La situazione dell'hotspot è costantemente seguita - sottolinea la ministra dell'Interno - la struttura è stata interessata in passato anche da numerosi incendi, l'ultimo dei quali nel marzo 2018, che ne hanno ridotto la capacità ricettiva a 96 unità. E' mia intenzione assicurare la massima celerità nel ripristino della piena funzionalità del centro e ho già dato impulso per accelerare le opere di riqualificazione in corso".

"Alcuni interventi sono già stati realizzati - dice ancora Lamorgese - Quelli riguardanti l'ampliamento della capacità alloggiativa inizieranno alla fine del mese e consentiranno, entro marzo 2020, di disporre di ulteriori 132 posti. Inoltre ci sarà anche un'area per i minori non accompagnati". E "al completamento degli interventi, il centro potrà disporre di locali alloggiativi per 439 posti".

RAVETTO - "È davvero inammissibile che il governo tenti di risolvere l'emergenza immigrazione nel nostro Paese aumentando in modo inaccettabile i posti letto negli hotspot" dice Laura Ravetto, deputata di Forza Italia. "Ho replicato al ministro che gli hotspot dovrebbero essere strutture per smistare chi arriva nel nostro Paese e in cui i migranti si trattengono per pochissimo tempo e non possono essere trasformati in centri di accoglienza. Questo vale ancor di più per Lampedusa dove il 90% delle persone che arrivano non sono profughi bensì migranti economici provenienti dalla Tunisia - Paese con cui l'Italia ha in essere accordi bilaterali - che andrebbero immediatamente rimpatriati. La verità - afferma in una nota - è che con un accordo di Malta scritto sull'acqua e con il messaggio dei porti aperti, si porterà Lampedusa al collasso''.

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