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Smog Roma, Raggi non fa retromarcia su Euro 6

16 gennaio 2020 | 16.19
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La sindaca su Facebook: "Non inquinano? Non è proprio così secondo i tecnici". L'Up: "Nella Capitale peso Pm10 da diesel Euro 5 e 6 su totale irrilevante (0,15%)"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

''Immaginiamo una stanza con le porte e le finestre chiuse, come l’area fumatori di un aeroporto, e 10 persone che fumano al suo interno. L’aria in breve tempo diventa irrespirabile. C’è un problema: le porte non possono essere aperte. Rimanere così al suo interno è insostenibile. A quel punto per migliorare la situazione viene chiesto a cinque persone di non fumare. L’aria nella stanza continua ad essere densa di fumo ma almeno si evita che peggiori''. Così in un post su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi interviene sulle polemiche che stanno investendo la decisione del Comune di non far circolare anche i diesel 6 visti gli elevati livelli di inquinamento da Pm10. 

''E’ quello che sta accadendo nella città di Roma dove, in questi giorni, l’aria registra una alta concentrazione di polveri dannose alla salute anche a causa dei gas di scarico delle automobili e delle condizioni climatiche che ne favoriscono l’accumulo. Come amministrazione siamo intervenuti con gli strumenti emergenziali a disposizione: negli orari più trafficati, abbiamo vietato la circolazione alle automobili più inquinanti. E’ come se avessimo chiesto a una parte dei fumatori di non appesantire ancora di più l’aria della stanza chiusa''.

''Guardate queste immagini. Rappresentano la concentrazione di gas e polveri sottili previste in città nelle giornate di oggi e di domani. Se non intervenissimo la situazione peggiorerebbe e il ritorno alla normalità sarebbe più lontano. C’è chi dice che i motori diesel euro 6 non inquinano. Non è proprio così. Ecco il link alla relazione degli uffici tecnici per rispondere alle domande più frequenti: https://www.comune.roma.it/…/smog-le-risposte-alle-vostre-domande'''.

''In generale i veicoli diesel - si legge nella risposta degli uffici tecnici alla domanda sul perché ci siano maggiori penalizzazioni per i diesel - hanno fattori di emissione diversi dai veicoli a benzina, fondamentalmente dovuti alla diversa tipologia motoristica che intrinsecamente li caratterizza. I diesel emettono quantità maggiori sia di PM che di NOx (g/Km) a parità di classe ambientale di omologazione. Anche se tali differenze sono venute via via riducendosi per le classi di omologazione più recenti, si assiste ancora a differenze quantitative (per gli ossidi di azoto e per le polveri in termini di numero di particelle). E’ importante inoltre evidenziare che il maggior contributo dato in termini di NOx contribuisce non solo direttamente al mancato rispetto dei limiti di legge per tale inquinante (con i conseguenti effetti negativi sulla salute umana), ma anche, come noto, indirettamente (contribuendo alla formazione del PM) alla frazione più fine del materiale particolato, frazione che, peraltro, è quella che esplica maggiori effetti dannosi sulla salute''.

Ancora oggi l'Unione Petrolifera in una nota, in cui calcola il peso delle emissioni di Pm10 da auto diesel euro 5 e 6 rispetto ad altre fonti, afferma che "nel Comune di Roma il peso delle emissioni di Pm10 delle auto diesel euro 5 e 6 su quelle totali è irrilevante (nei mesi invernali 30 kg sui 20.000 kg totali ovvero lo 0,15%)". Up parte dall'analisi, sulla base dei dati Ispra 2015, delle emissioni totali nel Comune di Roma e delle relative fonti. Una stima "da cui emerge immediatamente il contributo predominante, su base annua, del Pm10 derivante dal riscaldamento civile, tra l'altro concentrato solo nei mesi invernali". "Per il Pm, si assume che il contributo del settore riscaldamento si concentri nei cinque mesi e mezzo in cui è consentita l'accensione, mentre per tutte le altre fonti si considera una emissione distribuita sull'intero anno - spiega Up - Su queste basi, nel periodo invernale il Pm10 complessivamente emesso giornalmente a Roma ammonta quindi a circa 20.000 kg. Per quanto riguarda invece gli NOx, le emissioni sono principalmente dovute al traffico stradale e quindi distribuite lungo l'intero anno, con una emissione di circa 60.000 kg/giorno".

"Considerando i limiti emissivi per i Pm di tali auto (0,005 gr/km), con una percorrenza giornaliera media in 'fascia verde' di 20 km, il loro peso nel periodo del blocco del traffico è dello 0,15% che si dimezza (0,075%) nel caso più verosimile di una percorrenza di 10 km - stima l'Up - In termini assoluti, le oltre 300mila auto diesel euro 5 e 6 nel percorrere 20 km possono produrre al massimo 30 kg di Pm al giorno rispetto ai circa 20.000 kg totali emessi giornalmente nel Comune di Roma nel periodo invernale, in cui il riscaldamento ha un ruolo predominante". "Anche sotto il profilo delle emissioni di NOx, qualora si volessero considerare i suoi effetti sul Pm10 secondario, occorre evidenziare che le emissioni complessive delle auto diesel euro 5 e 6 bloccate ammonterebbero all'1,3% (lo 0,4% per le sole euro 6) delle emissioni giornaliere totali di NOx", aggiunge Up.

"È dunque evidente che la decisione del Comune di Roma - sottolinea l'Up - di limitare la circolazione delle diesel euro 5 e euro 6 avrà un effetto praticamente nullo sulla riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare del Pm10. Si tratta pertanto di una decisione del tutto ingiustificata alla luce dei valori realmente emessi che, oltre a creare disagio tra i consumatori, determina incertezza bloccando o rallentano il ricambio del parco e cioè uno degli strumenti principali in grado di dare un contributo positivo alla qualità dell'aria nel medio termine, data l'elevata età media del parco veicoli pubblico e privato rispetto alla media europea".

"Nell'ambito delle politiche finalizzate alla riduzione del particolato, è fondamentale anche il ruolo svolto dalle condizioni e dalla qualità di manutenzione dei manti stradali", fa presente l'Up che ricorda come "un esempio dell'efficacia di interventi specifici sulle strade si ha nella città di Stoccarda che, a fronte di un triplicarsi del numero di giorni di lavaggio delle strade, ha registrato una riduzione del 60% dei superamenti delle concentrazioni giornaliere del Pm10". "Interventi anche modesti sulla pulizia e manutenzione delle strade cittadine darebbero quindi risultati di gran lunga superiori in termini di abbattimento delle emissioni di Pm10, come dimostrano le esperienze europee, rispetto agli effetti praticamente nulli derivanti dal blocco delle auto diesel euro 5 e euro 6", osserva l'Up ricordando che "nelle motorizzazioni euro 5 e 6, le emissioni di particolato derivano solo in piccola parte dalle emissioni allo scarico (sia primarie che secondarie), mentre in larga percentuale sono dovute al deterioramento per attrito di pneumatici, freni e del manto stradale (le cosiddette emissioni non-esauste), che tra l'altro tendono a crescere rapidamente con l'aumento del peso del veicolo".

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